Emergono i dialoghi tra l’anestesista e l’infermiera, dai quali si scoprono le mosse e i piani che la coppia avrebbe messo in atto per compiere gli omicidi senza essere scoperti.
Leonardo Cazzaniga, 60 anni, è il medico che al Pronto Soccorso di Saronno, aiutato dalla sua amante infermiera, Laura Taroni, 40 anni, si sarebbe reso responsabile di diversi omicidi (LEGGI ANCHE: MORTI SOSPETTE AL PRONTO SOCCORSO: ARRESTATI UN MEDICO E L’AMANTE INFERMIERA). Dalle intercettazioni emergono – secondo gli investigatori – i piani messi in atto per compiere questi delitti senza destare sospetti. Raccapriccianti le conversazioni della coppia mentre cerca di sbarazzarsi del marito di lei, Massimo Guerra. L’uomo era convinto di avere il diabete a causa dell’alterazione dei referti e delle analisi del sangue che gli venivano consegnate dalla moglie, la quale sarebbe stata aiutata in queste operazioni di falsificazione dal suo amante.
Tuttavia il marito sembrava resistere alle medicine che la moglie gli somministrava nel tentativo di ucciderlo, e di questo la donna si lamentava – sempre secondo la ricostruzione dei fatti effettuata dagli invetigatori – con Cazzaniga. Alla fine la coppia riesce nel suo intento e Massimo Guerra muore nel 2013 per le dosi di insulina che la moglie gli aumentava ogni giorno e di cui lui non aveva affatto bisogno. Ma questa non è stata l’unica vittima sospetta. Il dottore, mentre lavorava al Pronto Soccorso, si faceva chiamare “l’angelo della morte” oppure “dio“, ed era convinto di poter decidere della vita o della morte dei malati terminali, applicando, qualora lo ritenesse necessario, il “protocollo Cazzaniga“, che consisteva in un cocktail di farmaci fatali per i pazienti a cui venivano somministrati, pensando in questo modo di alleviare le loro sofferenze.
La coppia incriminata aveva cominciato a frequentarsi ancora prima che Laura si sposasse con il marito, che ha poi contribuito a uccidere. Quando la coppia scopre di essere indagata comincia a simulare degli interrogatori, per farsi trovare pronta nel caso ne fosse stata sottoposta a uno vero. Dalle intercettazioni emergono dialoghi deliranti, in cui la donna sembra non farsi scrupoli a eliminare qualsiasi persona, lasciando intendere di essere disposta a uccidere anche i propri figli pur di salvarsi entrambi. I bambini dell’infermiera sono stati immediatamente allontanati dall’abitazione e sono stati affidati a una struttura protetta.
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