Bana Alabed, 7 anni, bambina di Aleppo est in Siria, racconta su Twitter la vita sotto i bombardamenti. In queste ore sta rischiando di morire.
“Ultimo messaggio. Siamo sotto bombardamenti pesantissimi, non possiamo più restare vivi. Quando moriremo, continuate a parlare delle 200 mila persone che sono ancora qui. Ciao“. Così domenica 27 novembre Bana Alabed, una bambina di 7 anni appena, ha scritto sul suo account Twitter gestito dalla sua mamma Fatemah che ha ormai quasi 100 mila follower. E ancora, nella mattina di lunedì 28 novembre: “Siamo sotto pesanti bombardamenti fra la vita e la morte, pregate per noi”. Bana è spettatrice passiva in queste ore dell’avanzata delle forze lealiste del dittatore Assad appoggiate dall’aviazione russa nella parte orientale di Aleppo, una delle città più importanti della Siria dopo Damasco. Aleppo è sotto assedio da anni e nella parte est sono asserragliati gli ultimi miliziani ribelli che stanno per essere sconfitti (Nella fotografia in alto un’immagine di uno dei moltissimi bambini massacrati dai bombardamenti in Siria. La foto è tratta dall’account Twitter @ziadalasfar).
“Da questa notte non abbiamo più una casa. È stata bombardata ed è andata in pezzi. Ho visto persone morte e sono quasi morta anche io”, ha scritto ancora Bana. I media governativi siriani affermano che le forze lealiste hanno conquistato un altro importante quartiere di Aleppo est, e che ora controllano gran parte della sezione settentrionale dell’area assediata e per lungo tempo controllata dagli insorti. L’agenzia Sana, controllata dal governo, precisa che le forze di Damasco sono entrate a Sakhur e Haydariya, riuscendo così a tagliare quasi in due la zona orientale della città e a estendere il controllo su gran parte della zona settentrionale di quest’area. Mentre l’Aleppo Media Center, una piattaforma di giornalisti presenti nella zona orientale e vicini alle opposizioni, afferma che sono ancora in corso combattimenti dentro e fuori Sakhur. È impossibile verificare in maniera indipendente le fonti sul terreno.
I civili fuggiti da Aleppo est tra sabato e domenica scorsi sono almeno 10 mila. Si sarebbero diretti verso i distretti sotto controllo governativo o nel vicino quartiere a controllo curdo, secondo l’Osservatorio siriano per i diritti umani. “Almeno 6.000 di loro sono andati nel quartiere di Cheikh Maksoud, gli altri nelle zone governative di Aleppo”, spiega l’organizzazione basata in Inghilterra.