A Cagliari è stato individuato sulla spiaggia un cadavere privo di testa e arti. Nel frattempo sono partite le indagini della Polizia per l’identificazione.
Terribile la scoperta di un uomo che nella mattina del 28 novembre stava portando il proprio cane a passeggio sulla spiaggia di Poetto, in provincia di Cagliari, poco distante dall’ex ospedale Marino. Mentre faceva un normalissimo giretto sul posto, l’animale ha cominciato ad abbaiare verso una busta poco distante, a circa quattro metri dalla riva. L’uomo si è avvicinato per verificare più accuratamente di cosa potesse trattarsi e mai si sarebbe aspettato il macabro ritrovamento che stava per fare. Di fronte a lui ha visto delle ossa umane che sporgevano dalla busta, uno spettacolo raccapricciante che lo ho spinto a chiamare immediatamente la Polizia.
Sul posto sono arrivati gli agenti della Squadra volante, gli investigatori della Squadra Mobile e gli specialisti della scientifica, per cercare di fare chiarezza su una situazione davvero terribile. La zona circostante il cadavere è stata transennata per facilitare i rilievi e per svolgere le prime ricerche. Dalle prime ricostruzioni è emerso che il cadavere si trova in avanzato stato di saponificazione, privo della testa, staccata dalla lunga permanenza in mare e non da un colpo violento, senza gambe e senza avambracci. Si stima che il corpo ritrovato fosse in acqua da circa due mesi, prima di essere riportato a riva da una mareggiata.
I resti sono stati inviati al Policlinico universitario di Monserrato, in attesa che a breve venga fatta l’autopsia. In particolare si aspetta l’esito della radiografia “total body”, per verificare se all’interno del cadavere ci siano corpi estranei, come proiettili, oppure semplicemente qualche traccia lasciata da un’arma contundente, così da ricostruire meglio le ragioni del decesso. Altri esami andranno effettuati per stabilire età e nazionalità del cadavere, del quale fino ad adesso si sa esclusivamente che si tratta di un uomo, che rimane ancora privo di un’identità certa. L’ipotesi più accreditata è che il corpo sia di un migrante, affogato durante uno dei tanti e fatali viaggi della speranza.
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