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Bologna, attacco ai carabinieri nel giorno di Renzi. A Roma maxi corteo per il No al referendum

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Domenico Coviello

Danni gravi ma nessun ferito per un’esplosione alla stazione dei carabinieri Corticella di Bologna, dove arriva Renzi. I No al referendum tutti a Roma.

Un’esplosione. Un botto che ha svegliato molti bolognesi nella notte. È stato un vero e proprio attacco esplosivo quello che si è verificato nella notte fra sabato 26 e domenica 27 novembre a una stazione dei Carabinieri della periferia di Bologna. Due taniche di benzina innescate da una miccia sono state posizionate davanti all’ingresso della stazione “Corticella” di via San Savino: l’ordigno ha provocato gravi danni ma per fortuna non ci sono feriti. La modalità farebbero pensare alla matrice anarchica. Nel pomeriggio in città è atteso il premier Matteo Renzi per un incontro di campagna elettorale in vista del referendum sulla riforma della Costituzione del 4 dicembre.

L’esplosione, avvertita verso le 3 del mattino, ha divelto la porta a vetri all’ingresso e frantumato due finestre al piano terra della stazione, annerendo la facciata della caserma che si trova quasi alla fine di una strada senza uscita, nei pressi di una chiesa parrocchiale. Nella caserma sono in servizio meno di dieci militari, alcuni dei quali dormivano all’interno dell’edificio. Il boato ha svegliato anche i residenti nei palazzi vicini. C’è un sistema con telecamere che però sembra siano andate anch’esse danneggiate: gli investigatori sono al lavoro per cercare tracce utili e al momento non escludono alcuna pista. Neppure quella di una connessione fra l’attentato ai carabinieri e la presenza di Renzi per la campagna referendaria, che si sta facendo sempre più aspra nei toni.

E se il premier sarà a Bologna per il Sì, il popolo dei movimenti scenderà in piazza nel pomeriggio di oggi 27 novembre a Roma per gridare il suo No alla riforma. È massima l’attenzione sul fronte della sicurezza: il corteo è l’evento clou del week end caldo della Capitale, tra sit-in ed eventi, molti relativi al referendum, che hanno fatto schierare 3.000 uomini delle forze dell’ordine, 800 solo per la manifestazione. Circa 50 mila i partecipanti attesi e un centinaio i pullman che raggiungeranno la Capitale da 60 città. Ad aderire anche i movimenti antagonisti, no Tav, no Triv, centri sociali, studenti e comitati per l’acqua e beni comuni. Il corteo partirà alle 14 da piazza della Repubblica e si concluderà in piazza del Popolo dove è in programma, fino a tarda sera, il concerto #CèChiDiceNO. I manifestanti sfileranno in via Venti Settembre, Corso d’Italia, Muro Torto e piazzale Flaminio.

Photo credits: Twitter

Domenico Coviello

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Domenico Coviello

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