Nella notte del 24 novembre un uomo ha fatto irruzione in una casa di riposo per missionari cattolici, ha ucciso una donna e poi si è dato alla fuga.
Ancora terrore in Francia, che recentemente era già stata messa in allerta da possibili attacchi terroristici in punti chiave della città. L’episodio accaduto forse non è riconducibile alla pista terroristica, tuttavia non si può ancora escludere questa possibilità. Un uomo, non ancora identificato, ha fatto irruzione nella notte del 24 novembre in una casa di riposo per missionari cattolici, situata nei pressi di Montpellier. Incappucciato e imbavagliato, armato con un coltello e un fucile, si è fatto aprire la porta dalla custode della struttura, che poi ha legato e ucciso a coltellate.
Dopo aver compiuto il delitto, l’uomo si è allontanato dalla zona senza lasciare traccia e al momento non ha ancora un nome e un volto. A lanciare l’allarme è stata un’altra custode, fortunatamente salva, che ha avvertito le forze dell’ordine, subito accorse sul posto. Le teste di cuoio hanno fatto irruzione nella struttura. Prima hanno trovato il corpo della vittima, poi hanno messo in salvo i 60 monaci, le suore e qualche impiegato laico che si trovavano all’interno della casa di riposo quando l’aggressore ha agito. Di quest’ultimo, invece, non hanno trovato traccia e le ricerche continuano senza sosta.
La Francia è ancora molto scossa dagli ultimi attacchi terroristici e l’allerta è sempre alta. Tuttavia, secondo le prime ricostruzioni, non si dovrebbe trattare di un atto terroristico, bensì di un’azione criminale compiuta da un comune delinquente oppure da un folle. Ma la pista del terrorismo rimane aperta, è al momento non può essere esclusa. Intanto continuano le ricerche sull’aggressore, sebbene ancora non sia stato individuato. Nel paese c’è molta tensione sul problema sicurezza, soprattutto in vista del periodo natalizio, in cui si temono nuovi attacchi.
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