Si spento a 87 anni Vittorio Sermonti, che gli italiani hanno amato soprattutto per la sua capacità di raccontare Inferno, Purgatorio e Paradiso di Dante.
Vittorio Sermonti, scrittore, attore e regista, è morto a Roma, all’ospedale Sandro Pertini dove era ricoverato, nella serata di ieri 23 novembre. Aveva 87 anni. Era noto al grande pubblico, e non soltanto agli addetti ai lavori, per la sua rilettura della Divina Commedia di Dante tramite racconti critici, che aveva portato in giro per l’Italia con spettacoli e “lectio” di grande successo popolare. La sua ultima opera, il romanzo autobiografico “Se avessero”, è stato nella cinquina del Premio Strega. Pochi giorni fa il suo ultimo tweet in cui annunciava che si sarebbe preso una pausa dai suoi impegni e qualche giorno di riposo.
Nella lunga carriera, Sermonti ha firmato 120 regie per la radio, lavorando con i più grandi attori italiani, da Renzo Ricci a Vittorio Gassman, da Carmelo Bene a Paolo Poli, e a Valeria Moriconi. Ha scritto romanzi (La bambina Europa; Giorni travestiti da giorni; Novella storica su come Pierrot Badini sparasse le sue ultime cartucce), racconti (Il tempo fra cane e lupo), saggi. Alla passione per Dante ha dedicato in particolare tre volumi in forma di racconto critico (L’Inferno di Dante, Rizzoli 1988; Il Purgatorio di Dante, 1990; Il Paradiso di Dante, 1993). Ma ha pubblicato anche versi di poesia (Ho bevuto e visto il ragno. Cento pezzi facili, Il Saggiatore, 1999 e nel 2009 per Rizzoli, Il vizio di leggere).
Appassionato di musica, Vittorio Sermonti ha scritto su Mozart, Lorenzo Da Ponte, Emanuel Schikaneder, Pietro Metastasio, Ettore Petrolini, August Strindberg. Dal primo matrimonio con Samantha Rattazzi, figlia di Susanna Agnelli, ha avuto tre figli, Maria, Anna, e Pietro, oggi attore affermato. Nel 1992 aveva sposato la poetessa Ludovica Ripa di Meana.
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