La magistratura spagnola vuole chiudere il caso delle studentesse italiane Erasmus, morte dopo l’incidente, lo scorso marzo, del bus che le trasportava.
Stupore, rabbia, sdegno. E una ferita profonda che invece di cominciare piano piano a rimarginarsi si allarga ancora di più. È un calvario la vicenda delle ragazze italiane morte nell’incidente stradale del marzo scorso in Spagna, mentre erano in gita nell’ambito del programma di studi universitari Erasmus. Martedì 15 novembre il premier Matteo Renzi ha incontrato a Roma le famiglie delle vittime: “L’Italia non vi lascerà sole”, ha sottolineato. I genitori, spiega il padre di una ragazza, Giuseppe Scarascia Mugnozza, hanno infatti espresso “stupore e sdegno” per la decisione della magistratura spagnola di archiviare il caso “senza neanche interrogare l’autista del bus”.
Nell’incidente – l’autobus che accompagnava le ragazze è uscito di strada e si è schiantato – sono morte 13 studentesse di cui 7 italiane. “A Renzi – racconta Scarascia Mugnozza ai giornalisti al termine dell’incontro – abbiamo espresso il ringraziamento per la vicinanza, sin da subito, del governo e delle istituzioni italiane, che ci è stata di grande conforto”. Ma soprattutto i genitori delle giovani vittime spiegano di aver trovato un premier “molto attento e pronto a prendere i passi opportuni nel rispetto delle prerogative dei paesi” rispetto alle varie difficoltà che i famigliari stanno incontrando.
“Siamo sdegnati – ha spiegato un altro genitore – per la decisione della magistratura spagnola di archiviare il caso a otto mesi dall’avvio delle indagini senza interrogare l’autista. Noi abbiamo fatto ricorso al giudice istruttore e poi avremo una seconda possibilità di ricorso al tribunale ma abbiamo fatto presente i problemi al premier chiedendo il sostegno dello Stato italiano essendoci ottimi rapporti tra i due paesi e crediamo che l’impegno del governo sarebbe importante”. Nel colloquio i familiari hanno anche illustrato a Renzi le lacune nell’ordinamento giuridico europeo “il quale – spiega Scarascia Mugnozza – non sembra voler colmare disuguaglianze nei risarcimenti tra paesi e paesi a danno di vittime italiane in Spagna, oltre a questioni sulla sicurezza e gestione dell’attività Erasmus e problemi sulla sicurezza stradale”.
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