Le elezioni americane si infiammano a pochissimi giorni dal voto: l’FBI svela carte riservate su Bill Clinton. E Donald Trump recupera nei sondaggi.
A sei giorni dalle elezioni presidenziali negli Stati Uniti dall’FBI arriva un nuovo durissimo colpo per la candidata democratica Hillary Clinton. L’agenzia investigativa diretta da James Comey, ha pubblicato 129 pagine di documenti sull’inchiesta relativa alla grazia concessa dall’allora presidente Bill Clinton (marito di Hillary) – nell’ultimo giorno del suo mandato, il 20 gennaio del 2001 – al finanziere americano Marc Rich, morto in Svizzera nel 2013. L’uomo era stato ritenuto colpevole di avere evaso tasse per 48 milioni di dollari.
L’inchiesta sul controverso atto di clemenza di Bill Clinton si concluse nel 2005 con un nulla di fatto ma i sospetti sulle donazioni di Rich ai Clinton, contenute nelle carte pubblicate, rischiano di influenzare il voto per le elezioni del prossimo 8 novembre. La scorsa settimana, il capo dell’FBI aveva annunciato l’avvio di nuova indagine sul server di posta privato utilizzato dall’ex first lady quando era Segretario di stato. E se lo staff della campagna elettorale di Hillary nega un qualsiasi effetto negativo per le presunte rivelazioni dell’Fbi, la rimonta di Donald Trump nei sondaggi è reale.
Secondo le rilevazioni condotte da Abc/Washington Post tra il 27 e il 30 ottobre scorsi, la candidata democratica sarebbe dietro al rivale del Grand Old Party (Gop) di un punto, con il 45% contro il 46%, mentre la media dei sondaggi calcolata da RealClearPolitics, considerata più indicativa, segnala Hillary ancora in testa ma solo di 2 punti percentuali, contro il vantaggio di cinque punti registrato una settimana fa. “Non essendoci una scadenza” per la diffusione di questi file, il tempismo “è singolare”, ha osservato il portavoce della Clinton, Brian Fallon, via Twitter, contestando la seconda irruzione nella campagna elettorale dell’Fbi, ribattezzata dai critici “Ufficio federale d’intervento”, anziché d’investigazione. Il New York Times si è limitato a definire “un grave errore” quello del capo dell’Fbi, ma il leader di minoranza al Senato, Harry Reid, ha accusato l’Fbi di tenere nascoste informazioni “esplosive” sui legami tra Trump, i suoi consiglieri e il governo di Mosca. Cosa che potrebbe influenzare pesantemente le elezioni americane.
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