Rompe il silenzio il re del rock insignito del Nobel per la letteratura. E se da un lato ringrazia, dall’altro non assicura affatto che andrà a ritirare il premio a Stoccolma.
Dopo oltre due settimane da quando, lo scorso 13 ottobre, ha ricevuto il Premio Nobel per la Letteratura 2016, Bob Dylan ha rotto il silenzio. E ha commentato – in un’intervista esclusiva al quotidiano inglese Daily Telegraph – l’assegnazione del riconoscimento. A Stoccolma per il Nobel? “Ci andrò…se solo posso” ha detto il menestrello americano del rock. Dylan è in Oklahoma dove si trova in tournée per parlare di una mostra di suoi quadri che aprirà la prossima settimana in una galleria a Londra. “Gran bella cosa”, ha detto, enigmatico come sempre, il musicista oggi 75enne, quando gli è stata chiesta una reazione sul Nobel.
Per Bob il Premio degli accademici svedesi “è difficile da credere, emozionante e incredibile. Chi non sognerebbe una cosa del genere?“. Alla domanda se il prossimo 10 dicembre andrà personalmente a ricevere il premio dal Re di Svezia a Stoccolma, l’artista americano ha risposto però con un sibillino: “Andrò se potrò“. Il premio prevede un assegno da 750mila sterline. Ma questo per lui non è un problema. E Dylan si conferma ciò che è sempre stato: un grande genio musicale – da quest’anno ufficialmente anche genio letterario mondiale – che da un lato è così per carattere; da un altro ci tiene maniacalmente alla propria riservatezza. E anche al personaggio che si è costruito in decenni di luminosa carriera, malgrado non siano mancati momenti difficili umanamente e artisticamente.
Nell’intervista al Telegraph Dylan si dice d’accordo ma solo in parte con il giudizio di Sara Danius, docente e membro dell’Accademia Svedese, secondo cui i suoi testi rientrano nella categoria della letteratura, ponendosi in continuità con la tradizione orale di poeti come Omero e Saffo. “Direi di sì, in una certa misura”, ha scandito. E ha citato al suo interlocutore alcune delle sue canzoni come “Blind Willie”, “A Hard Rain” e “Hurricane”, tra le altre. Salvo subito precisare che sta ad altri valutare il significato delle sue canzoni: “Io non sono qualificato a farlo”. Sarebbe stato come assegnarsi il Nobel da solo. Questo no. È già molto se Bob ha impiegato appena un paio di settimane per dire qualche cosa in merito a…valutazioni fatte da altri.
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