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Terremoto, 100 scosse nella notte. Marche e Umbria senza pace

Pubblicato da
Domenico Coviello

Seconda nottata da incubo per i 4mila terremotati del Centro Italia. Oltre centro scosse sismiche. Case inagibili, scuole chiuse almeno fino al 31 ottobre.

Senza pace. L’Italia centrale colpita dal sisma del 26 ottobre scorso continua a vivere giornate di paura. E soprattutto nottate. Anche nella notte fra ieri e oggi 28 ottobre, dunque la seconda dopo il terremoto, le scosse sismiche sono continuate: oltre 100, la più forte delle quali di magnitudo 3.5 alle 4:13, vicino a Ussita. L’odissea degli sfollati è appena cominciata. I circa 4 mila terremotati della provincia di Macerata, sono sistemati in strutture provvisorie, palazzetti dello sport e qualche tenda. Alcuni gruppi sono già stati trasferiti negli alberghi della costa, come gli sfollati di Visso. Saranno seguiti da altri terremotati.

Non si può affrontare l’inverno nelle tende, ha ripetuto ieri anche il premier Matteo Renzi a Camerino per visitare i luoghi e gli abitanti delle zone colpite (LEGGI ANCHE: MATTEO RENZI NELLE ZONE DEL TERREMOTO: “GLI SFOLLATI IN HOTEL O CASETTE, NIENTE TENDE”). “Il terremoto ci sta mettendo a dura prova – ha detto il premier – ma l’Italia c’è, non lascia soli i cittadini, siamo più forti e ce la faremo”. Il problema però è che in tutta l’area del sisma ci sono tantissimi edifici resi inagibili dalle scosse, e non sarà facile trovare una sistemazione adeguata e di lunga durata per così tante persone. Chiuse fino al 31 ottobre numerose scuole, per verifiche e sopralluoghi.

E scosse forti sono state avvertite anche a Norcia mentre era in corso un vertice con i sindaci, la presidente della regione Catiuscia Marini, il commissario per la ricostruzione Vasco Errani e il capo della protezione civile Fabrizo Curcio, che stavano arrivando proprio in quel momento. L’incontro è stato interrotto e tutti sono usciti all’esterno del centro operativo comunale. A Visso un primo pullman ha trasportato gli sfollati verso Civitanova Marche, secondo lo schema predisposto dalla protezione civile che ha preferito non rimontare le tendopoli, in considerazione della stagione e delle basse temperature.

Photo credits: Twitter

Domenico Coviello

Pubblicato da
Domenico Coviello

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