Nottata sotto la pioggia e al freddo per migliaia di sfollati nella provincia di Macerata vicino all’Umbria. Il terremoto si è sentito a Roma, Napoli e Bolzano.
È una faglia dormiente che si è svegliata, dicono ora gli esperti. A seguito del terremoto di Amatrice dello scorso 24 agosto. Quel che è certo è che per il Centro Italia è passata una notte di paura. Quella fra ieri e oggi 27 ottobre. Tre le violente scosse di terremoto in poche ore, ieri 26 ottobre, con epicentro nella Valnerina, sugli Appennini, in provincia di Macerata, al confine con l’Umbria. Fra i paesi di Castelsantangelo sul Nera, Visso, Ussita, Preci (LEGGI ANCHE: TERREMOTO IN CENTRO ITALIA, TREMANO ANCHE ROMA E PERUGIA). Sui Monti Sibillini, là dove Marche, Umbria, Lazio – la zona di Amatrice – e l’Abruzzo quasi si incrociano. Alle 19.10 – magnitudo 5.4 della scala Richter -; alle 21.18 – magnitudo 5.9 -; alle 23.42 – magnitudo 4.6. La mente corre al sisma di magnitudo 6.0 che ha devastato il Reatino e Amatrice, in particolare, il 24 agosto 2016.
Ma anche nella mattina di oggi 27 ottobre, alle 10.21 c’è stata una quarta forte scossa, di magnitudo 4,4, nelle Marche a Castelsantangelo sul Nera. Si contano ormai oltre 200 le repliche dal sisma di ieri sera. Questa volta però c’è una sola vittima, un uomo morto d’infarto. Ci sono feriti. Molti crolli di edifici, chiese, palazzi (LEGGI ANCHE: TERREMOTO FRA MARCHE E UMBRIA: ECCO IL VIDEO DEL CROLLO DELLA CHIESA)E ci sono migliaia di sfollati. Solo a Camerino 700 persone hanno trovato ospitalità in due centri allestiti per l’emergenza. Non risultano persone ferite in modo grave – né ci sarebbero morti fra le macerie, fa sapere la Protezione civile – ma a decine si sono presentate negli ospedali per lesioni varie, malori o crisi di panico. Le situazioni di maggiore difficoltà a Visso, Ussita, Castelsantangelo sul Nera, Muccia, Pieve Torina, San Ginesio, Camerino, Caldarola. “Il centro di Visso – esemplifica il capo della Protezione civile, Cesare Spuri – non può accogliere più nessuno”. Crolli vengono segnalati ovunque: a Caldarola è venuto giù il portale di una chiesa, ma anche ad Amandola, nel Fermano, è crollato il timpano della chiesa del Convento delle suore benedettine.
Desta poi preoccupazione la frana che isola la frazione di Peracchia, ad Acquasanta Terme. I vigili del fuoco stanno cercando di raggiungere le persone rimaste isolate, fra cui il vice sindaco di Acquasanta Gigi Capriotti. Quanto alla Salaria, è stata chiusa al traffico e sarà riaperta domani, venerdì 28 ottobre. Anche a Visso la situazione è altamente drammatica. “I miei tecnici mi dicono che il centro storico è in condizioni tali che potrebbe essere tutto inagibile“, ha dichiarato il sindaco del paese, Giuliano Pazzaglini. “Non abbiamo avuto vittime e soltanto tre feriti lievi – ha aggiunto – ma i danni agli edifici sono molto pesanti. Molti hanno perso parte della facciata. È crollata una chiesa a Borgo Sant’Antonio e danni importanti ci sono stati nella frazione di Borgo San Giovanni”.
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