La Tav Milano-Genova, la Salerno-Reggio Calabria, il People Mover di Pisa. Per i magistrati c’è stata corruzione negli appalti. Fra gli arrestati anche Giandomenico Monorchio, figlio dell’ex ragioniere generale dello Stato, Andrea. Indagato a piede libero Giuseppe Lunardi, figlio dell’ex ministro dei Trasporti, Pietro.
Maxi retata di arresti in tutta Italia per corruzione sulle Grandi Opere e sul Terzo Valico ferroviario Genova-Milano. Tra gli arrestati nell’ambito dell’inchiesta sulle grandi opere, c’è anche Giandomenico Monorchio, imprenditore e figlio dell’ex ragioniere generale dello Stato Andrea. Giuseppe Lunardi, invece, figlio dell’ex ministro dei Trasporti e delle Infrastrutture, risulta indagato a piede libero. Quattro in tutto, invece, le persone arrestate che legano le due operazioni rispettivamente dei Carabinieri di Roma e della Guardia di Finanza di Genova. L’indagine dell’Arma nasce da uno stralcio dell’inchiesta su Mafia Capitale e riguarda appunto anche quattro soggetti che avrebbero avuto a che fare con gli appalti per i lavori dell’Alta velocità ligure e che sono anche destinatari del provvedimento della procura di Genova nell’inchiesta sul Terzo valico. Dalle prime ore del mattino di oggi, 26 ottobre, i finanzieri stanno eseguendo 14 ordinanze di custodia cautelare nei confronti di imprenditori e dirigenti, coinvolti negli appalti e nei lavori per la costruzione del Terzo Valico ferroviario. Agli indagati vengono contestati, a vario titolo, i reati di corruzione, concussione e turbativa d’asta.
TERZO VALICO FERROVIARIO
La linea ad alta velocità denominata “Terzo Valico di Giovi” è stata definita di “interesse strategico nazionale”: collegherà Genova a Milano e dovrebbe essere pronta per il 2021. È un’opera che vale oltre 6 miliardi e ha l’obiettivo di potenziare i collegamenti del sistema portuale della Liguria con le principali linee ferroviarie del nord Italia e del resto d’Europa. Si sviluppa lungo 53 chilometri, di cui 37 in galleria. Il Cipe (Comitato interministeriale per la programmazione economica) ha fissato un limite di spesa di 6,2 miliardi per il consorzio d’imprese Cociv – un colosso di cui fanno parte Salini Impregilo, Condotte e Civ – che dovrà realizzare i sei lotti, dopo l’assegnazione degli appalti. Oltre alle misure cautelari, emesse dal Gip del Tribunale di Genova, gli uomini della Guardia di Finanza stanno eseguendo alcune decine di perquisizioni in diverse regioni italiane. In tutto sarebbero oltre 20 gli indagati. Nei mesi scorsi, l’indagine di Genova si è incrociata con un’analoga attività avviata dai Carabinieri del comando provinciale di Roma su input della procura della Capitale: l’inchiesta è così proseguita con una collaborazione sia a livello investigativo che giudiziario.
LE ACCUSE
E dall’attività investigativa è emerso che – secondo le accuse – alcuni dirigenti cui spettava seguire lo svolgimento delle gare per gli appalti, indette dal general contractor, per pilotare l’assegnazione dei lotti ad alcune società ed escluderne altre, hanno fatto in modo, in alcuni casi, che offerte ‘anomale’ divenissero regolari e, in altri, hanno utilizzato dei ‘concorrenti di comodo’ che in realtà non erano minimamente interessati all’aggiudicazione della gara, per indirizzare direttamente l’assegnazione all’unico concorrente interessato. Dal canto loro i carabinieri del Comando Provinciale di Roma stanno eseguendo misure cautelari in diverse regioni nei confronti di 21 persone ritenute responsabili, a vario titolo, di associazione per delinquere, corruzione e tentata estorsione. Gli investigatori ipotizzano un’associazione per delinquere che ha compiuto condotte corruttive per ottenere contratti di subappalto nei lavori di una tratta della Tav Milano-Genova; 6° Macrolotto dell’A3 Salerno-Reggio Calabria e della People Mover di Pisa (il collegamento veloce Aeroporto-Stazione della città toscana).
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