La maggioranza, guidata dal Pd, boccia il disegno di legge del M5S per ridurre gli stipendi dei parlamentari. Tutto rinviato all’esame della Commissione.
Niente da fare. Il Movimento 5 Stelle non riesce a far passare il disegno di legge sul taglio agli stipendi dei parlamentari. Alla Camera dei deputati il Pd non ha seguito gli appelli di Beppe Grillo e dei suoi e ha determinato il rinvio in commissione del ddl. È quanto stabilito, oggi 25 ottobre, dall’Assemblea di Montecitorio con 109 voti di differenza. A favore del rinvio in commissione ha votato la maggioranza. Contro hanno votato tutte le altre forze politiche tranne i deputati di Conservatori e riformisti che si sono astenuti.
Dal canto suo Beppe Grillo si è recato oggi a Montecitorio per assistere ai lavori parlamentari sul provvedimento. “Questa non è una legge per tagliare, che è una brutta parola, una parola violenta, ma è invece un atto di buona volontà di cui anche la Chiesa è contenta… Pensate il Papa come ne sarebbe contento“, aveva commentato prima del voto. “Cosa farò oggi in tribuna a Montecitorio? – aveva chiosato -. Guarderò con affetto cosa fanno…”. Il blog di Grillo, con un post di Luigi Di Maio, aveva chiesto a Matteo Renzi di presentarsi in aula e di dare ai suoi indicazione di voto favorevole.
“Tagliatevi lo stipendio la vera riforma è questa”: è la scritta che ha campeggiato su un lungo striscione sorretto dai parlamentari M5s davanti l’ingresso di Montecitorio. I grillini hanno infatti organizzato un sit-in, a cui hanno partecipato in parecchi fra militanti e cittadini, per “appoggiare” dall’esterno della Camera la discussione la votazione sul ddl. “Quella di oggi è la dimostrazione plastica di quello che sono questi politici: sono indignato! Spero che a dicembre metteremo fine a questo disgusto”, è stato il caustico commento di Alessandro Di Battista (M5S), in piazza a Montecitorio con un drappello di parlamentari, dopo il rinvio in commissione del ddl. I militanti assiepati nella piazza hanno applaudito calorosamente quello che è ormai considerato uno dei leader delle truppe a 5 stelle.
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