La signora, siberiana, è stata massacrata, in Russia, da due uomini nel 2014. In questi giorni condannati a solo 12 anni di carcere. In questo modo la donna non ha avuto giustizia neppure da morta.
Nadezhda A., una donna russa proveniente dalla Siberia, si era ubriacata a una festa ed è diventata la vittima di un omicidio degno del più violento dei film horror. Due uomini l’hanno prima violentata, poi uccisa. Hanno fatto a pezzi il cadavere, lo hanno “cucinato” e lo hanno mangiato. La notizia è riportata sul Giornale.it, che cita come fonte il Daily Mail. Era il 2014 – scrive il Giornale – quando Kirill N. e Sergey M. decidono di stuprare la ragazza.
La signora Nadezhda, secondo quanto ricostruito dagli inquirenti, non si è resa conto della violenza subita a causa dell’incredibile quantità di alcolici che era stata costretta a ingurgitare. Quando però la donna ha capito di essere stata abusata sessualmente, ha chiesto ai due aguzzini di non tormentarla più e di lasciarla andare. Sconvolta dal terrore ha cominciato a urlare più forte che poteva. E le sue grida avrebbero “spaventato” i due uomini, in quali in preda hanno deciso di ucciderla. Prima l’hanno sgozzata, poi hanno smembrato il pezzo in più parti e per far sparire le prove lo hanno cucinato.
Infine hanno “servito” il cadavere ad una festa con alcuni amici. Ad incastrarli, come scrive il Daily Mail, sono stati alcuni degli invitati che hanno denunciato l’accaduto presentando alla polizia una gamba della donna che gli era stata servita durante la cena. In questi ultimi giorni di ottobre 2016 i due assassini sono stati condannati a 12 anni di galera. Una pena ridicola.