Il 22 ottobre 2009 moriva all’ospedale Sandro Pertini di Roma Stefano Cucchi, arrestato una settimana prima. Sette anni dopo, la sorella Ilaria lo ricorda con un post su Facebook: “Eri solo come l’ultimo degli ultimi, eri solo come un cane mentre morivi tra dolori atroci. Questa è la cosa che farò più fatica a perdonare”.
Sette anni. Sono passati sette, lunghi anni dalla morte di Stefano Cucchi, geometra arrestato dai Carabinieri per droga e deceduto una settimana dopo, il 22 ottobre 2009, all’ospedale Sandro Pertini col volto tumefatto e vertebre spaccate. Da quel giorno, gli anni sono stati scanditi da una cinquantina di udienze processuali sul decesso del giovane, nell’ultima delle quali i periti hanno giudicato come ipotesi più attendibile quella della “morte improvvisa ed inaspettata per epilessia” (LEGGI ANCHE: CASO CUCCHI, PER I PERITI MORì DI EPILESSIA). Nel giorno del settimo anniversario della morte di Stefano, è tornata a parlare la sorella maggiore Ilaria con un lungo post su Facebook.
“Sette anni fa, più o meno a quest’ora, tu stavi morendo. Letteralmente di dolore. Ed eri solo, come l’ultimo degli ultimi” – esordisce Ilaria Cucchi – “Se devo pensare a quando un giorno morirò mi immagino con affianco qualcuno che mi ama a stringermi la mano. Ma tu eri solo. Ecco, questa è la cosa che farò più fatica a perdonare. Tu eri solo. Solo come un cane, mente morivi tra dolori atroci. Sono passati sette anni e ancora mi aspetto di vederti varcare la soglia di casa mia, dicendo che è stato solo un incubo. Non potrà essere così purtroppo”.
Poi, la conclusione: “Ma stasera non eri solo Stefano mio. Stasera tanta, tantissima gente si è stretta intorno a me, a mamma e papà, a dirci che non siamo soli. Nel lungo cammino che ancora ci aspetta per restituirti la dignità che meriti. Riposa in pace fratello mio”. Ieri sera, alla presenza di Ilaria e dei genitori, si è tenuto a Roma un concerto in memoria di Stefano Cucchi.
Photo credits: Facebook