Via libera al decreto fiscale del Governo. Dal 2017 Equitalia sarà sostituita dall’Agenzia delle Entrate-Riscossione. E chi deve pagare multe e sanzioni? Avrà uno sconto. Ma solo sugli interessi.
È stato firmato sabato 22 ottobre 2016 dal presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, il decreto legge fiscale. Ecco le novità principali. Equitalia sarà sciolta e a partire dal primo luglio 2017 al suo posto sarà istituito un ente pubblico economico, denominato “Agenzia delle Entrate-Riscossione“. L’ente sarà sottoposto all’indirizzo e alla vigilanza del Mef. Presidente dell’ente sarà il direttore dell’Agenzia delle Entrate.
Le cartelle con le multe possono usufruire della definizione agevolata prevista dal decreto fiscale (il quale è collegato alla manovra di bilancio). Ma, essendo esse stesse delle sanzioni amministrative, la “rottamazione” si applica “limitatamente agli interessi”, comprese le maggiorazioni previste per i tardati pagamenti dalla legge di depenalizzazione del 1981. La “definizione agevolata” delle cartelle con le multe di Equitalia garantirà nel 2017 un gettito erariale di 2 miliardi di euro. La rottamazione, congiuntamente all’effetto degli interventi di potenziamento della riscossione, porterà ad un totale di 3,7 miliardi nel triennio 2017-2019. Si riaprono, inoltre, fino al 31 luglio 2017 (con possibilità di integrare l’istanza e presentare i documenti fino al 30 settembre) i termini per la voluntary disclosure. Lo si legge nel testo del decreto fiscale, in cui si precisa che alla nuova operazione non potranno partecipare i contribuenti che hanno già presentato istanza in precedenza. Le violazioni sanabili sono quelle commesse fino al 30 settembre 2016.
Infine le risorse destinate all’attivazione, alla locazione e alla gestione dei centri di accoglienza per stranieri irregolari: sono incrementate di 600 milioni nel 2016. Inoltre – quale concorso dello Stato agli oneri che sostengono i Comuni che accolgono i richiedenti asilo – è autorizzata la spesa di 100 milioni per il 2016 e l’istituzione di uno specifico fondo. Un decreto del ministero dell’Interno definirà le modalità di riparto delle risorse per un massimo di 500 euro a richiedente.
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