L’ex agente dei vip Lele Mora ha patteggiato un anno e mezzo di carcere in relazione al prestito di quasi 3 milioni da parte del Cavaliere nel 2010. Continuerà a restare in affidamento ai servizi sociali.
L’ex agente dei vip, Lele Mora, ha patteggiato stamani, 18 ottobre, una pena di un anno e mezzo di carcere per bancarotta in relazione al fallimento della sua “Roma Production”. Il provvedimento è il risultato delle indagini sulle nota vicenda del prestito da 2 milioni e 850 mila euro arrivato nel 2010 a Mora da parte di Giuseppe Spinelli.
Quest’ultimo, manager di fiducia di Silvio Berlusconi, sarebbe stato il tramite, secondo le accuse, per il trasferimento di quel denaro da parte del Cavaliere, di cui Lele Mora aveva urgente necessità. Fra l’altro, sempre secondo le accuse, l’ex direttore del Tg4, Emilio Fede,avrebbe trattenuto per sé una parte dei 2 milioni e 850 mila euro. Denaro che però Mora non avrebbe usato per salvare la sua società all’epoca sull’orlo del crac, la Lm Management.
Il patteggiamento di questa mattina in tribunale, in continuazione con un’altra condanna, è stato ratificato dal gup Donatella Banci Buonamici su richiesta del difensore, l’avvocato Gianluca Maris, e del pm Eugenio Fusco. Mora nel 2014 era già stato condannato a 6 anni e un mese, una pena che comprendeva con la continuazione sia l’accusa di induzione alla prostituzione nel processo “Ruby bis” che la bancarotta della Lm Management. Con il patteggiamento di oggi Mora può continuare a scontare in affidamento in prova ai servizi sociali. In questo contesto Lele Mora ha lavorato alla comunità Exodus di Don Mazzi per la quale si è occupato dell’orto e di vendere abiti al mercato. Deve osservare precise restrizioni. Ad esempio non viaggiare fuori dalla Lombardia e dal Veneto. E non può lavorare nel mondo dello spettacolo.
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