È arrivata oggi 17 ottobre 2016 la sentenza del Gup, che ha accolto in pieno le tesi della procura sull’uccisione, nel 2014, del piccolo Loris di 8 anni.
Veronica Panarello è stata condannata a 30 anni di carcere con l’accusa di aver ucciso suo figlio Loris, di 8 anni (LEGGI ANCHE: VERONICA PANARELLO, COLPEVOLE O INNOCENTE?). La sentenza è stata pronunciata oggi, 17 ottobre 2016, dal Gup (il giudice per l’udienza preliminare) di Ragusa, Andrea Reale, ed è stata emessa a conclusione del processo col rito abbreviato condizionato da una perizia psichiatrica.
Il giudice ha accolto in pieno le richieste della Procura. I magistrati della pubblica accusa avevano chiesto 30 anni per la Panarello, ritenendola pianmente responsabile dell’uccisione del piccolo Loris. La donna è accusata di avere strangolato il bambino con una fascetta di plastica nella loro casa di Santa Croce Camerina il 29 novembre del 2014 e di averne poi occultato il cadavere gettandolo in un canalone. Al momento in cui è la sentenza è stata pronunciata, nel tardo pomeriggio, Veronica è scoppiata in lacrime. Il giudice ha anche disposto un risarcimento di 250 mila euro per il marito Davide e di altre 10 mila per l’altro figlio.
“La prova, manca la prova“, aveva detto più volte, con impeto il legale della Panarello, l’avvocato Francesco Villardita, il quale aveva ribadito la sua richiesta di assoluzione per Veronica. Le parole di Villardita avevano addirittura accompagnato l’ingresso in camera di consiglio del giudice dell’udienza preliminare Andrea Reale al termine dell’ultima udienza tutta dedicata alle repliche dell’accusa e dei difensori di parte civile e alla controreplica della difesa.
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