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Sport

Caos Inter, Icardi nella bufera. A rischio la fascia di capitano

Pubblicato da
Domenico Coviello

Il bomber Mauro Icardi non sarà più capitano dei nerazzurri dopo lo striscione sotto casa e la rabbia dell’Inter per le frasi riportate nella sua autobiografia, in cui avrebbe invocato l’arrivo di “criminali dall’Argentina” contro gli ultras. Può accadere di tutto. Anche che si trasferisca al Napoli.

“Dei traditori non parlo” lo aveva bollato appena mercoledì scorso 12 ottobre – in occasione della Partita della Pace voluta da Papa Francesco – Diego Armando Maradona. E lui, Mauro Icardi, aveva di rimando liquidato El Pibe de Oro come un cattivo esempio per tutti. Adesso, dopo la disastrosa sconfitta casalinga dell’Inter col Cagliari, ieri 16 ottobre, in cui ha sbagliato anche un rigore, Maurito rischia la fascia di capitano. Oggi dovrebbe essergli comunicata dal club una sospensione dal suo ruolo di leader della squadra, secondo l’anticipazione della Gazzetta dello Sport. Ma il punto non è solo e tanto il rigore sbagliato a San Siro. Quanto la tensione alle stelle con gli ultras nerazzurri. Nel suo libro “Sempre avanti, la mia storia segreta”, Icardi racconta un retroscena: quel faccia a faccia durissimo con alcuni esponenti della Curva Nord, dopo un Sassuolo-Inter del febbraio 2015.

La società gli rimprovera la ricostruzione dello scontro con alcuni ultrà dopo il match. Davanti all’ipotesi di una spedizione punitiva, Icardi rispose: «Porto cento criminali dall’Argentina che li ammazzano sul posto». Secondo l’Inter, Maurito ha dato anche una versione distorta dell’accaduto: non è vero per esempio che quando rientrò in spogliatoio venne «acclamato come un idolo dai compagni». Per l’Inter non ci sono scusanti. Non può restare capitano chi minaccia di inviare dei criminali contro i propri tifosi e chi usa i propri compagni, per fini personali, in modo farlocco. Lo stesso Icardi ieri ha riconosciuto l’errore della «sparata», si è scusato con un comunicato conciliante.

La situazione però è precipitata. Nella serata di domenica, dopo la partita, ecco spuntare l’ennesimo striscione di contestazione al bomber da parte dei tifosi dell’Inter, dopo quelli srotolati in Curva nel match col Cagliari. Glielo hanno fatto trovare davanti a casa, con lo slogan: “Noi ci siamo, quando arrivano i tuoi amici argentini ci avvisi o la fai da infame?”. Sul caso, inutile dirlo, è intervenuta anche Wanda Nara, la moglie-agente di Maurito, la quale, a FcInter1908 ha precisato come non siano avvenuti atti di violenza nei confronti del calciatore: “Non è successo nulla, siamo entrati in casa senza alcun problema”.

Photo credits: Twitter

Domenico Coviello

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Domenico Coviello

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