Nelle elezioni americane Donald Trump è alla riscossa dopo il video shock con le offese alle donne alle donne. E la Clinton non può ancora cantare vittoria.
A meno di un mese delle elezioni americane, è ancora completamente aperta la sfida fra Hillary Clinton e Donald Trump. Dopo l’ultimo dibattito televisivo (il secondo che si è svolto finora) Hillary sembra in vantaggio sul suo avversario repubblicano. Ma non è detta l’ultima parola. Certo, il video del 2005 pubblicato dal Washington Post in cui si sente la voce fuori onda di Trump che pronuncia frasi volgari e sessiste nei riguardi delle donne ha destato un vortice di polemiche (LEGGI ANCHE: TRUMP È IN GROSSI GUAI ANCHE MELANIA CONTRO DI LUI). Ma la linea difensiva del tycoon è stata relativamente semplice. In pratica la seguente. “Io ho fatto malissimo a dire quel che ho detto, ma le mie erano soltanto parole”. Bill Clinton, invece, marito di Hillary, per Donald Trump – è in sostanza il suo discorso – “mentre era Presidente ha agito fisicamente con numerosissime violazioni del corpo delle donne. E ora sua moglie è qui in corsa per la Casa Bianca soltanto perché ha fatto carriera nascondendo e proteggendo gli atti – non le parole – di Bill Clinton”.
Come ha sottolineato Paolo Guzzanti sul Giornale le due unità di misura sono diverse: da una parte un parlare osceno e da postribolo, dall’altra un comportamento reale di Bill Clinton. C’è una questione etica e politica profonda che in America conta più delle rivelazioni sessuali: la menzogna. Sopratutto quando arrivano le elezioni americane. Il rapporto fra verità e menzogna, dunque. Bill Clinton finì sotto inchiesta per aver mentito al popolo americano (“Giuro che non ho mai avuto alcuna relazione sessuale con la signorina Monica Lewinsky”), che è la violazione morale più grave.
La verità è che Trump non soltanto non è morto – spiega ancora nella sua analisi Paolo Guzzanti -, ma ha ricevuto dallo scandalo un potente “boost”: un calcio che ti proietta su. Poi Donald, nel secondo dibattito in tv, ha contrattaccato in modo pesante sulle questione delle email scottanti dell’ex Segretario di Stato. Fra quella corrispondenza c’era anche una missiva elettronica spedita a Bill Clinton di questo tono: “purtroppo abbiamo perso il contatto con la gente – scriveva Hillary – : io ho guadagnato oltre 22 milioni di dollari con le mie conferenze alle grandi banche ed imprese, retribuite con oltre 250 mila dollari a prestazione, ma abbiamo perso il contatto con gli elettori”. Far apparire i Clinton come lontani anni luce dalla gente: questo alla fine potrebbe l’asso vincente nella manica di “The Donald”.
Photo Credits: Twitter
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