È stato il repubblicano Mike Pence a vincere il primo, ed unico, faccia a faccia tra i candidati alla vice presidenza degli Stati Uniti, secondo il sondaggio di Cnn/Orc realizzato subito dopo il dibattito
Mike Pence è andato meglio per il 48% degli intervistati contro il 42% che si è dichiarato a favore del democratico Tim Kaine. Una piccola rivincita per Donald Trump, sfavorito negli ultimi sondaggi rispetto a Hillary Clinton. I numeri due si sono presentati sul palco della Longwood University, a Farmville, in Virginia, con cravatte “invertite” rispetto al colore del partito: rossa per Kaine e blu per Pence. Il senatore della Virginia, che giocava in casa, ha vigorosamente attaccato il rivale sulle più controverse istanze portate avanti dal tycoon newyorchese. “Pensare a Donald Trump come comandante in capo ci spaventa a morte“, ha tuonato Kaine. “Non capisco come il governatore Pence possa difendere lo stile incentrato sugli insulti e sull’egocentrismo di Trump“, ha rincarato dopo aver ricordato che l’aspirante presidente ha messo in discussione la cittadinanza americana di Barack Obama e ha definito i messicani”stupratori“.
Pence sembra aver convinto con il suo stile pacato, mai sopra le righe: praticamente l’opposto di Trump. Ha caratterizzato come “brillante” il modo in cui il magnate del Real Estate ha saputo sfruttare le normative fiscali per pagare il meno possibile allo zio Sam. Rilanciando poi la proposta di tagliare le tasse e abolire l’Obamacare, ha tentato di convincere i conservatori scettici. E se Kaine ha accusato il ticket Gop di voler “punire” le donne che decidono di abortire, Pence ha definito “un anatema il fatto che possa essere tolta la vita ad un bimbo quasi nato“, smentendo di voler approvare provvedimenti contro chi fa “scelte strazianti“. “La fede non può dettare la politica“, ha argomentato Kaine prima di contestare l’ammirazione per i dittatori e il presidente russo Vladimir Russo manifestata da Trump. Pence ha negato senza problemi l’evidenza. “Non lo abbiamo mai elogiato“, ha dichiarato, limitandosi a scuotere la testa prima di attaccare Hillary sulla guerra in Siria e l’accordo nucleare iraniano.
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