Yahoo! Violati 500 milioni di account. Hackerato anche il passaporto di Michele Obama

500 milioni di profili della piattaforma Yahoo! sono stati hackerati. Rubati dati personali, mail e password, si teme per la sicurezza delle informazioni degli utenti ed è finito nel mirino degli hacker anche il passaporto di Michele Obama

Si tratta del più grande trafugamento di dati informatici della storia: 500 milioni di profili Yahoo! violati da un hacker che ha rubato, mail, informazioni personali, fino ad arrivare alla Casa Bianca, al passaporto di Michelle Obama. La notizia inizialmente era stata data dal magazine d’informazione informatica, Recode ed è stata confermata da Yahoo!. Il cyberattacco è stato ideato da un hacker di nome Peace che è riuscito ad entrare nei profili di 200 milioni di utenti copiando dati personali, indirizzi, password e altro, ma il danno sarebbe ancora più grosso dato che i profili violati sono 500 milioni. Si ipotizza che dietro l’attacco ci sia uno Stato e non solamente un hacker, per questo motivo la Casa Bianca ha aperto un’indagine contro terroristi. Oltre al passaporto di Michelle Obama sono stati violati anche gli account di alcuni dipendenti della Casa Bianca e dei lavoratori per la campagna elettorale di Hillary Clinton.

hacker

Secondo il crittografo Bruce Schneier si tratta del più grande trafugamento di dati della storia e sta avendo delle ripercussioni imminenti sulla vendita del core business del colosso americano. La cosa ancora più grave di questa faccenda è il fatto che Yahoo! non ha avvertito i suoi clienti della notizia, milioni di persone sono ignare del fatto che i loro dati personali sono stati rubati. “Stiamo lavorando con le autorità” assicura il colosso californiano sottolineando il sospetto che dietro il furto ci sia uno stato straniero. Intanto le conseguenze dell’accaduto hanno già avuto pesanti ripercussioni in Borsa: la società ha registrato un calo dopo le indiscrezioni sull’attacco hacker, i titoli Yahoo! nelle contrattazioni prima degli scambi perdevano l’1%.

Photo Credits: Twitter

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