La proposta di legge contro bullismo e cyberbullismo ha ricevuto il primo sì dalla Camera. Il testo ora torna al Senato per l’ultima lettura.
La proposta di legge su bullismo e cyberbullismo era già stata approvata dal Senato un anno fa. Da allora, però, sono intervenuti vari emendamenti, fino ad arrivare alla presentazione del testo attualmente approvato finalmente anche alla Camera, che a differenza della proposta di legge originaria avanzata dalla senatrice democratica Elena Ferrara, si rivolge sia a minorenni che a maggiorenni. L’Onorevole Sgambato che ha partecipato alla discussione ha dichiarato: “L’approvazione della nuova legge contro bullismo e cyberbullismo rappresenta una conquista importante perché garantisce tutte le misure utili a prevenire l’abuso della rete e la violenza ai danni dei minori attraverso i social network. Con questo testo si aprirà una fase nuova in cui saranno garantiti maggiori diritti agli utenti ed ulteriori doveri per i fruitori, attraverso un percorso ben delineato”.
Come verranno puniti i bulli?I n base alla proposta di legge +per le forme tradizionali di bullismo è prevista l’adozione da parte del MIUR di “linee di orientamento per la prevenzione e il contrasto” del fenomeno nelle scuole, “anche avvalendosi della collaborazione della Polizia postale” e l’insediamento in ogni scuola di uno specifico docente-referente. In certi casi considerati meno gravi è previsto l’ammonimento del questore, mutuato dal reato di stalking, al posto della vera e propria sanzione penale.
Il Movimento 5 stelle ha espresso voto contratio, motivando così la scelta: “Una buona legge contro il bullismo e il cyberbullismo, approvata all’unanimità dal Senato, qui alla Camera è stata sabotata, sacrificando sull’altare della censura al web proprio coloro che avrebbe dovuto tutelare: i minori. Ora l’auspicio è che, con il ritorno della proposta di legge a Palazzo Madama, i partitidella maggioranza riportino la proposta di legge alla sua natura originaria. In sintesi: questo provvedimento prevede che chiunque si senta offeso o leso da un contenuto sulla rete che lo riguardi, può chiederne la rimozione senza che vi sia un criterio oggettivo nella procedura”.
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