“Diciamo no alle olimpiadi del mattone”: Virginia Raggi conferma la contrarietà totale alla candidatura ai Giochi del 2024.
Prima la gaffe imbarazzante: dopo 37 minuti di attesa, la delegazione olimpica se n’è andata: la Raggi non si era presentata alla conferenza stampa. In rappresentanza del Coni c’erano il numero 1 del Coni Giovanni Malagò e il vicepresidente Luca Pancalli, accompagnati dalla coordinatrice generale del comitato promotore di Roma 2024, la schermitrice Diana Bianchedi, “Senza polemiche ma se c’è una conferenza stampa alle 15.30 e alle 15 non ti presenti… Sono amareggiata. Magari c’è stato un problema di traffico… L’abbiamo fatto per levare tutti dall’imbarazzo. Noi volevamo un incontro vero.”, ha dichiarato la Bianchedi. Alle 15.15, con 45 minuti di ritardo è arrivato il sindaco: “Si è trattato di un contrattempo”, ha minimizzato il sindaco “Avevo avvisato del ritardo e non si è trattato di 45 minuti”.
Poi la presa di posizione decisa e inappellabile: “Sarebbe irresponsabile accettare la candidatura di Roma come ospide dei giochi olimpici del 2024. Non abbiamo mai cambiato idea, abbiamo solo rafforzato la nostra posizione. Ci viene chiesto di assumere altri debiti, noi non ce la sentiamo”. La conferenza stampa di Virginia Raggi è stata trasmessa in streaming anche sul blog di Beppe Grillo. Poi ha proseguito: “Lo sport è parte integrante del nostro programma elettorale, ma non vogliamo che lo sport sia utilizzato come pretesto per ulteriori colate di cemento sulla città. Ci ricordiamo bene come sono andati i Mondiali di nuoto del 2009. Siamo pieni di impianti inutilizzati che restano lì come gusci vuoti. No alle Olimpiadi del mattone, assolutamente no. Ci ricordiamo i Mondiali di Italia ’90, abbiamo finito di pagare il mutuo nel 2015. Mentre quello per i Giochi di Torino 2006 è ancora acceso. Anche Boston, Amburgo e Madrid hanno avuto posizioni fortemente contrarie.”
Infine ha chiuso: “Io sono sindaco dei romani e la mia valutazione è che queste Olimpiadi non sono sostenibili, portano solo ulteriori debiti, tuttavia siccome vogliamo che lo sport diventi parte integrante della vita dei cittadini di questa città, vogliamo riqualificare i servizi. Al ballottaggio, trasformato dal Pd in una sorta di sondaggio sui Giochi, quasi il 70% dei romani ha detto no all’Olimpiade. Non ci servono altre cattedrali nel deserto, oltre a sistemare gli impianti esistenti, renderemo le tariffe più accessibili per i romani. L’impianto di Tre Fontane dei Mondiali di nuoto diventerà un impianto paralimpico, la Vela di Calatrava diventerà una Città della conoscenza vogliamo riqualificare i servizi e restituire ai romani una città degna delle capitali europei”.
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