L’operaio morto questa mattina 17 Settembre si chiamava Giacomo Campo, era di una ditta dell’appalto, la Steel Service. L’incidente sul lavoro è avvenuto nel reparto Afo4 dell’Ilva di Taranto
Il corpo di Giacomo Campo, operaio di 25 anni è ancora incastrato nel nastro trasportatore dell’Afo 4 dell’Ilva di Taranto. Ennesima morta bianca nella fabbrica. Il ragazzo doveva effettuare la pulizia del nastro assieme ad altri colleghi. Le operazioni per la manutenzione al sistema di depolverazione Stock house dell’Afo4 erano iniziate alle cinque di questa mattina, riferisce la Fiom Cgil. Secondo le prime ricostruzioni l’operaio sarebbe stato travolto da un rullo. Sono ancora in corso le indagini. I colleghi hanno lanciato subito l’allarme. Sul posto sono intervenuti i vigili del fuoco e gli ispettori del lavoro.
L’azienda in una nota afferma che sono state applicate tutte le norme di sicurezza nelle operazioni che erano in corso nell’Afo 4 dell’Ilva dove questa mattina si è verificato un incidente nel quale è morto un giovane operaio, Giacomo Campo. L’Ilva in una nota spiega che “il nastro, risultato danneggiato a seguito di un taglio longitudinale, era stato fermato nella notte per consentire l’intervento di riparazione”.Come da procedura aziendale, il nastro è stato preventivamente messo in sicurezza ed è stato privato di alimentazione elettrica. Nonostante l’applicazione di tutte le misure di sicurezza, durante le attività di rimozione del materiale ferroso – aggiunge l’azienda – che si era depositato sul rullo di invio, effettuate dall’operatore con un tubo aspirante, il nastro si è attivato e lo ha trascinato“. Attualmente sono incorso accertamenti per approfondire le cause dell’incidente. L’azienda esprime “profondo cordoglio e vicinanza alla famiglia di Giacomo Campo e a tutti i suoi cari“. Sulla vicenda poi sono arrivate anche le parole del Comitato Cittadini e Lavoratori Liberi e Pensanti di Taranto: “Indipendentemente dalle dinamiche che dovrebbero essere accertate dalle autorità competenti resta il fatto che un ragazzo è morto schiacciato e le operazioni per il recupero del corpo sono tutt’ora in corso. L’indignazione non basta più, le lacrime per piangere i morti che quella fabbrica fa dentro e fuori sono terminate. Oggi chiediamo solo silenzio“.
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