Questa settimana la rubrica di Velvet News “Un libro sul comodino di…” ospita l’attore Ennio Fantastichini, celebre artista italiano, star della nuova stagione di Squadra Antimafia8. Sul suo comodino c’è “101 storie zen”, a cura di Senzaki e Reps. Fantastichini racconta come il libro che ama rileggere lo aiuti a vivere meglio.
Abbiamo sentito incontrato Ennio Fantastichini ad un cocktail party di presentazione dell’ultima stagione di Squadra Antimafia. Ennio Fantastichini è il secondo figlio di un maresciallo dei Carabinieri. Nel 1975 si trasferisce da Fiuggi (dove il padre comandava la locale stazione) a Roma, per studiare recitazione all’Accademia nazionale d’arte drammatica, avendo esordito all’età di 15 anni a teatro in un’opera di Samuel Beckett ed in altri spettacoli teatrali. Nel 1985 recita una piccola parte nel film I soliti ignoti vent’anni dopo, regia di Amanzio Todini, al fianco di Vittorio Gassman e Marcello Mastroianni. Nel 1988 è coprotagonista, con Laura Morante e Mario Adorf, del film I ragazzi di via Panisperna, regia di Gianni Amelio, dove interpreta Enrico Fermi. Il suo più grande successo lo ottiene con Porte aperte (1989) di Gianni Amelio, grazie al quale, interpretando il personaggio di Tommaso Scalia; riceve vari premi: Ciak d’oro 1991, Nastro d’argento (miglior attore non protagonista), European Film Awards (scoperta dell’anno) e il Premio Felix 1991.
Oltre ad aver interpretato numerosi film Fantastichini recita con successo nelle miniserie TV, tra cui La Piovra 7 (1997). Nel 2007 recita nel film Saturno contro di Ferzan Özpetek e nel 2008 nel lungometraggio Fortapàsc diretto da Marco Risi. Nel 2010 è diretto ancora da Ozpetek al fianco di Alessandro Preziosi, Riccardo Scamarcio ed Elena Sofia Ricci in Mine vaganti, per il quale vince il David di Donatello come miglior attore non protagonista. Lo ritroveremo quest’anno nella nuova stagione di Squadra Antimafia 8, nel ruolo di antagonista. Quando gli abbiamo rivolto la fatidica domanda “Quale libro hai in questo momento sul comodino?”, ci ha risposto così: “Sto rileggendo 101 storie zen”.
Gli orientali, solitamente più interessati allo scopo ultimo dell’esistenza che agli affari del mondo fini a se stessi, hanno da sempre considerato col massimo rispetto l’uomo che ha scoperto il proprio Sé e molti insegnanti si sono proposti di aiutare gli altri in tale realizzazione. I racconti che vengono presentati riguardano questo conseguimento e traggono origine da autentiche avventure nello Zen, selezionate da una famosa raccolta del 1200 e da aneddoti di monaci Zen pubblicati in Giappone nel secolo scorso. Ennio ci ha confessato che continua a rileggere questo libro, anche a distanza di tempo, perché: “In ognuna di quelle storie c’è la capacità di vivere meglio e di perdonare”.
Photo Credits: Facebook
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