Heartquake Network, o in italiano Rilevatore Terremoto, è l’applicazione salvavita che ti avverte poco prima di una scossa di terremoto. L’app invia un messaggio che permette di mettersi al riparo a chi lo riceve.
Dopo i sismi che hanno colpito il centro Italia la paura dei terremoti è ancora forte; molte persone hanno trovato una sicurezza in più grazie ad un’applicazione: Heartquake Network. Heartquake Network, o in italiano Rilevatore Terremoto, è un’app molto particolare che può salvarvi la vita: una volta installata verrete avvisati in previsione di una scossa sismica, in modo da potervi rifugiare ed evitare i crolli. L’applicazione è stata sviluppata da un ricercatore in Statistica dell’Università di Bergamo, Francesco Finazzi, proprio con lo scopo di salvare vite. “Se una rete di smartphone in un’area estesa inizia a rilevare movimenti nel medesimo istante, c’è un solo evento scatenante: il terremoto – ci spiega il ricercatore – Considerando che le onde di una scossa tellurica viaggiano intorno ai 5/6 km al secondo, la mia app allerta in anticipo la popolazione che non si trova vicinissimo all’epicentro: quest’ultima può farsi così trovare pronta all’appuntamento con le onde sismiche, e mettersi al riparo”.
Rilevatore Terremoto sfrutta l’accelerometro degli smartphone per creare una rete intelligente capace di avvertire il sisma; in questo modo possono essere avvisati via sms tutti coloro che si trovano in un raggio di 25 Km dall’epicentro del sisma, permettendogli di mettersi al sicuro. Ma non è tutto: Heartquake Network invia anche un messaggio con la nostra posizione ai vostri contatti in rubrica, permettendogli di ritrovarvi in caso di pericolo.
Ecuador, Cile, Italia, Messico, Colombia e Stati Uniti sono i paesi che hanno scaricato maggiormente l’applicazione, che ha un numero di download superiore al milione. “Purtroppo – ci dice Finazzi – mentre i cileni e gli ecuadoregni installano l’app e la tengono sul proprio smartphone senza mai più rimuoverla, in Italia, invece, le installazioni sono numerose nei giorni successivi a un terremoto, ma dopo poche settimane si tende a disinstallare. E così al rendez-vous col cataclisma successivo si giunge spiazzati come sempre“.
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