La scuola è ancora un problema che resta irrisolto: negli istituti senza guida l’ufficio scolastico regionale nomina un “reggente” che deve dividersi tra le varie strutture.
Un preside per diciotto plessi distribuiti in sette comuni diversi. Uno scioglilingua? No, è solo il risultato del decadente sistema delle reggenze. L’uomo del miracolo è Glauco Berrettoni che dal primo settembre guida l’istituto superiore “Caboto” che ha sede a Chiavari e a Santa Margherita Ligure oltre alla scuola in carcere e ai corsi serali. Ma non è tutto: Berrettoni sarà capo anche dell’istituto comprensivo “Valli e Carasco” che conta tredici plessi distanti l’uno dall’altro parecchi chilometri. Nelle scuole dove manca il dirigente, infatti, secondo questo “complesso sistema”, l’ufficio scolastico regionale deve nominare un preside che dividerà tra i vari impieghi. Quest’anno le scuole senza un preside sono circa 1.500. Solo a Roma (in città) sono 90.
La capitale è stata, tra l’altro, anche oggetto di una dura campagna mediatica, a proposito della scelta del sindaco di assumere 1000 insegnanti in più. Perché? Il 1 settembre gli asili hanno riaperto ed è subito arrivata la notizia della mancanza di organico.Stando ai dati elaborati dalla CGIL il piano d’assunzioni varato dal Campidoglio prevede la stabilizzazione di 485 educatrici, che dovrebbero entrare in ruolo nei 207 nidi del Comune di Roma. Ma le educatrici che hanno firmato un contratto e sono state convocate per la scelta della sede non sono nemmeno cento mentre le restanti – denuncia la CGIL – non sarebbero nemmeno state convocate. Eppure la sindaca di Roma Virginia Raggi aveva promesso di risolvere il problema entro settembre.
I conti non tornano: perché il problema non si è ancora risolto? Le scuole fra una settimana saranno tutte riaperte e a quanto pare molte scuole sono in difficoltà per mancanza di educatrici e di presidi. L’istruzione non è forse un problema primario per il paese?
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