Spunta un supertestimone per il caso di Roberta Ragusa. Un uomo ha una prova schiacciante sul destino della donna
Roberta Ragusa, la donna scomparsa da San Giuliano Terme in provincia di Pisa, la notte tra il 13 e il 14 gennaio del 2012 e mai più ritrovata. Per la sua scomparsa e il suo omicidio c’è un sospettato: il marito. Sarebbe stato lui a uccidere la donna per poter vivere la storia d’amore insieme alla sua amante, senza più ostacoli. Per ora solo supposizioni, finché non si ritrova il corpo di Roberta tutte le ipotesi sono valide, anche quelle dell’allontanamento volontario.
Ma è spuntato un supertestimone. Roberto C., 54 anni, è un vicino di casa e amico di vecchia data di Antonio Logli. La sua importante testimonianza è stata rilasciata ai carabinieri il 6 marzo 2012, a circa due mesi dalla scomparsa di Roberta Ragusa.Il suo è un racconto preciso e davvero inquietante: il 14 gennaio 2012, giorno della scomparsa di Ragusa, Antonio Logli e il padre sono stati visti entrare dalla madre del testimone in un terreno poco distante dalla loro abitazione, dove avrebbero discusso. I due prima di quel momento non si erano mai avvicinati al terreno. Soltanto Antonio Logli nell’agosto del 2011 era stato visto dal testimone mentre lavorava con un Bobcat in quell’appezzamento.. “Premetto che conosco Antonio Logli da vecchia data, e con lui ho trascorso tutta l’adolescenza. Mia madre, che ha 78 anni e vive nel mio stesso stabile, ma al piano superiore, mi confidò che il giorno 14 gennaio 2012, verso le ore 17,00, mentre lei si trovava nel mio cortile, vide sia Antonio Logli che suo padre Valdemare entrare nell’appezzamento di terrene di fianco al nostro, recarsi lungo il perimetro che costeggia l’abitazione di altri vicini, tornare indietro e riuscire dal cancello“. Il dubbio degli inquirenti è legittimo: perchè padre e figlio sono stati lì proprio il giorno della scomparsa di Roberta Ragusa? E soprattutto, cosa si sono detti in quel terreno lontano da occhi indiscreti?
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