Il referendum costituzionale di novembre 2016 chiamerà gli italiani a dire Sì o No alla riforma della Costituzione proposta dal ministro Maria Elena Boschi e appoggiata dal Governo Renzi
Quello di novembre 2016 sarà il banco di prova per la politica del governo Renzi. “È un grandissimo bivio tra l’Italia che dice sì e quella che sa solo dire no“, ha detto il premier, pronto a dimettersi in caso della vittoria del No. Renzi ha preso una posizione più mite riguardo il legame a doppio filo tra il futuro del governo e l’esito referendario, ma i cittadini, bombardati dal fronte del Sì e da quello del NO, continuano a non sapere esattamente cosa votare al referendum del prossimo autunno.
Il dibattito sul referendum costituzionale ha preso il via e si è consumato in piena campagna elettorale per le amministrative di giugno, creando ancora più confusione tra gli italiani già impegnati a votare sindaci e consigli comunali.
Lasciate le elezioni alle spalle, però, i dubbi sul referendum costituzionale non sono stati sciolti. Anzi, in un panorama politico come quello attuale in cui il PD prosegue mite sulla via del Sì senza rispondere al fronte del No con lo stesso impeto,
non è chiaro cosa cambia con il Sì al referendum e perché potrebbe essere meglio votare No.
Lo scontro tra il Sì e il No è trasversale, e attraversa tutti gli schieramenti politici ed ideologici. Ovviamente il leader naturale del partito del Sì è
Matteo Renzi, ma a predicare le ragioni della riforma costituzionale c’è anche l’ex presidente della Repubblica Giorgio Napolitano, il quale ha spiegato: “le due debolezze fatali della storia repubblicana sono stati la minorità dell’esecutivo e il bicameralismo perfetto”.
Il referendum costituzionale 2016 è molto importante perché si deciderà se cambiare oppure no alcuni punti cardine del testo della Costituzione così come lo conosciamo, quindi è bene arrivare preparati e consapevoli riguardo il ddl Boschi e le posizioni favorevoli e contrarie.
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