1.500 hippie nelle Valli del Natisone: «Niente soldi o telefoni», ma la gente si rivolta: “Naturisti nudi davanti ai bambini”.
Nelle Valli del Natisone, terra friulana ai confini con la Slovenia, a una trentina di chilometri da Udine si sono accampati lungo il fiume Judrio, circa 1.500 hippie di ogni angolo d’Europa dandosi appuntamento per l’annuale Rainbow. La folla si è riunita per festeggiare la loro “fedeltà” alla natura, passando del tempo insieme completamente nudi, un particolare che ha fatto arrabbiare molti abitanti della zona, scesi in campo in difesa del pudore. Tra loro il telefono è vietato, come tutta la tecnologia per intero. «I soldi – dice Marco di Cuneo – compaiono solo una volta al giorno quando si fa la colletta per le provviste». I bambini si divertono come possono, completamente nudi, in una realtà di nudità.
Gli abitanti della zona hanno formalmente protestato contro di loro presso la stazione dei carabinieri locali. Ritengono che sia indecoroso quello che fanno e che non sia giusto nei confronti delle famiglie con bambini che pur non volendo devono assistere alle loro nudità. Marco di Cuneo è un partecipante al Rainbow e racconta: «Il nostro modello è quello degli indiani d’America. Il consenso deve essere totale. Non vince la maggioranza. Quando si deve prendere una decisione, chi parla ha in mano un bastone. Nessuno può interromperlo finché lo tiene stretto. Adesso faccio così anche con la mia fidanzata. Funziona».
Il dato interessante è che: “In Italia”, sostiene la Federazione naturista italiana (Fenait), “Non esiste una legge che regolamenta e garantisce la pratica del naturismo nei luoghi pubblici. Oggi ci sono 5 spiagge naturiste ufficialmente autorizzate dalle amministrazioni locali, mentre in una serie di altre spiagge libere la pratica del naturismo è tollerata poiché presidiate dalle associazioni naturiste Fenait presenti sul territorio italiano”. Nelle Valli del Natisone, dunque, gli abitanti, hanno diritto a protestare?
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