A Genova una mostra dedicata al grande fotografo Helmut Newton. Duecento scatti che celebrano la carriera di una delle personalità artistiche più incisive del Novecento.
La mostra Helmut Newton. Fotografie. White Women/Sleepless Nights/Big Nudes presenta, per la prima volta a Genova, oltre 200 immagini di Helmut Newton, uno dei fotografi più importanti e celebrati del Novecento.
Curata da Matthias Harder e Denis Curti e organizzata dalla Fondazione per la Cultura di Palazzo Ducale Genova in collaborazione con Civita e la Fondazione Helmut Newton di Berlino, l’esposizione è frutto di un progetto, nato nel 2011 per volontà di June Newton, vedova del grande fotografo.
La rassegna raccoglie le immagini di White Women, Sleepless Nights e Big Nudes, i primi tre libri di Newton pubblicati alla fine degli anni ‘70, volumi oggi considerati leggendari e gli unici curati dallo stesso Newton.
Nel selezionare le fotografie, Newton mette in sequenza, l’uno accanto all’altro, gli scatti compiuti per committenza con quelli realizzati liberamente per se stesso, costruendo una narrazione in cui la ricerca dello stile e la scoperta del gesto elegante sottendono l’esistenza di una realtà ulteriore, di una vicenda che sta allo spettatore interpretare.
Nato a Berlino, da una famiglia ebrea, figlio di Klara “Claire” Marquis e Max Neustädter, proprietari di una fabbrica di bottoni. Interessato alla fotografia fin da piccolo già a 12 anni acquista la sua prima macchina fotografica e dal 1936 inizia a lavorare con la fotografa tedesca Elsie Neulander Simon, conosciuta come Ill de Yva. A seguito delle leggi razziali naziste, lascia la Germania nel 1938 imbarcandosi a Trieste sul piroscafo Il Conte Rosso e si rifugia a Singapore, lavorando come fotografo per il Straits Times. In seguito venne internato dalle autorità britanniche di Singapore ed espulso in Australia con la RMS Queen Mary. Nel 1940 arrivò a Sydney, dove fu portato al campo d’internamento di Tatura, dove rimase fino al 1942. Nel 1945 cambiò il suo cognome da Neustädter a Newton.
Dopo la guerra lavora come fotografo freelance e lavorando con riviste come Playboy. Dalla fine degli anni cinquanta in poi si concentra sulla fotografia di moda. Nel 1961 si stabilisce a Parigi e intraprende una carriera come fotografo di moda professionista. I suoi scatti appaiono su varie riviste tra cui i magazine di moda Vogue, L’Uomo Vogue, Harper’s Bazaar, Elle, GQ, Vanity Fair, Max e Marie Claire. Il suo particolare stile è caratterizzato dall’erotismo patinato. Un attacco di cuore nel 1970 rallenta la sua produzione ma aumenta la sua fama, in particolare con la serie Big Nudes del 1980, che segna la vetta del suo stile erotico-urbano, sostenuto con un’eccellente tecnica fotografica. Crea inoltre molti ritratti e altri studi fotografici e incomincia a lavorare per Chanel, Gianni Versace, Blumarine, Yves Saint Laurent, Louis Vuitton,Borbonese e Dolce & Gabbana.
Nel 1984 insieme a Peter Max realizza il video dei Missing Persons Surrender your Heart. Nell’ottobre 2003 dona una collezione di foto alla fondazione Preußischer Kulturbesitz a Berlino. In seguito vive a Monte Carlo e Los Angeles. Muore in seguito a un incidente stradale, avvenuto il 23 gennaio 2004 a West Hollywood. Le sue spoglie sono state poste a Berlino, nell’area ebraica del Cimitero di Friedenau e la sua tomba è collocata a qualche metro da quella di Marlene Dietrich.
ORARI&INFO
14 settembre 2016 – 22 gennaio 2017
Sottoporticato
Piazza Matteotti, 9 – Genova
Photo Credits: Twitter
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