Questo è “il porto marittimo dello Stato islamico, il punto di partenza verso Roma… con il permesso di dio”. Una frase minacciosa che è stata scritta dai jihadisti dell’Is su un muro della città di Sirte, liberata dalle milizie libiche fedeli al governo di Sarraj
Una minaccia vera e propria quella che è stata scritta a Sirte dai miliziani dell’Isis. “Da questo porto arriveremo a Roma… se dio vuole”. Questo è quello che si legge su un muro della città della Libia liberata dai soldati dell’esercito di Sarraj. Le milizie libiche Al-Binyan Al-Marsous, che conducono l’offensiva di terra per conto del governo di unità nazionale guidato dal premier Fayez al Sarraj, sostenute dai raid americani, hanno reso noto di aver strappato all’Isis l’edificio che ospita la televisione e la radio locale Libya Mcmds, nel centro di Sirte. Uno dei soldati dell’esercito ha fotografato la scritta e l’ha postata su Facebook.
Nel covo dell’Isis a Sirte liberata uomini dei servizi segreti libici avrebbero trovato nomi e piani d’attacco di militanti jihadisti attivi nel Milanese, tra cui quello di Abu Nasim, che viveva in Lombardia, considerato vicino ai rapitori dei tecnici della Bonatti sequestrati lo scorso anno vicino Tripoli. Lo rivela il Corriere della Sera, precisando che i libici si dicono pronti a consegnare i nomi alle forze dell’ordine italiane. La minaccia all’Italia da parte jihadisti dell’Isis scritta sul muro, con lo spray, vicino al porto di Sirte, è stata diffusa dal profilo Facebook dalle stesse forze militari governative libiche. Il messaggio è stato lasciato dai militanti di Daesh, prima di abbandonare la città. “Il porto marittimo dello Stato Islamico“, scacciati dalla milizie fedeli al governo di Sarraj. Un motto propagandistico forse ma che assume i connotati di una minaccia dopo il ritrovamento di diversi documenti riguardanti l’Italia nella città considerata la roccaforte dell’Isis sul Mediterraneo.
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