Controlli rafforzati alle frontiere con la Francia e impiego di nuove unità speciali. Precise indicazioni a prefetti e questori al fine di valutare l’ adozione di ulteriori iniziative a tutela di situazioni e obiettivi a rischio. Queste le misure di sicurezza prese dall’Italia per evitare un possibile attentato
Giubbotti antiproiettili a prova di kalashikov, bodycam, sistema a puntamento laser, arma lunga Hk, mezzi blindati per 20 città tra cui Roma, Milano, Torino, ma anche a Lecce e Venezia e squadre speciali antiterrorismo pronte a intervenire immediatamente in caso di emergenze, come:le Unità operative di primo intervento (Uopi) della polizia di Stato e le aliquote di primo intervento (Api) e le Squadre operative di soccorso (Sos) dei Carabinieri. Dopo i terribili attentati di questa estate si fa sempre più concreto il rischio di un attentato in Italia e il Viminale ha preso diversi provvedimenti per garantire la sicurezza nel paese.
In particolare le forze dell’ordine “sono cellule operative particolarmente addestrate in unità da 12-24 uomini, sono addestrate dalle forze speciali e hanno un equipaggiamento tale da poter intervenire in pochissimi minuti dappertutto”, ha spiegato il comandante generale dei Carabinieri, Tullio Del Sette. Parallelamente a queste misure va avanti la costante attività di monitoraggio del web e di tutti i centri considerati a rischio. Ma non ci sono solo le carceri, i centri di accoglienza e le moschee nel mirino del sistema di sicurezza. Per quanto riguarda gli aeroporti il titolare del Viminale ha spiegato che per 17 scali c’ è un piano ben preciso di impiego delle forze armate, abbiamo una vigilanza che si giova dell’uso di oltre 7 mila uomini“. Secondo i servizi segreti italiani, c’è la possibilità che il nostro paese sia nel mirino dell’Isis ed è necessario prendere ulteriori precauzioni.
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