Rio 2016, condanna severa per Alex Schwazer. L’atleta è distrutto

Il Tas demolisce condanna Alex Schwazer. Il Tribunale di arbitrato sportivo ha condannato il marciatore altoatesino a una squalifica di 8 anni per la nuova positività a uno steroide sintetico rilevata in un controllo del 1 gennaio scorso

Distrutto. Così si descrive Alex Schwazer dopo la sentenza del tribunale sportivo che l’ha condannato a 8 anni di squalifica stroncando la sua carriera. Tutto è iniziato alla vigilia dei Giochi olimpici di Londra 2012. Quando il corridore altoatesino è risultato positivo all’Epo. Sospeso dal Tribunale nazionale antidoping fino al 29 aprile scorso, è rientrato in attività in occasione dei Mondiali a squadre di marcia 2016 a Roma, vincendo la 50 km e ottenendo la qualificazione per i Giochi olimpici di Rio. In seguito a una positività (steroidi) controversa del primo gennaio scorso, la federazione internazionale lo aveva sospeso in via cautelare, fino al verdetto del Tas.

“Sono distrutto” Dichiara Schwazer ai cronisti. “Abbiamo cercato di dissuadere Alex dalla volontà di andare avanti, ma lui voleva inseguire fino all’ultimo il sogno di correre a Rio. Ora torneremo il prima possibile in Italia“. Queste le parole di Donati l’allenatore che durante la conferenza stampa ha più volte attaccato la Federazione internazionale di atletica – ha poi sottolineato che ora Alex ha l’equilibrio per affrontare la vita oltre l’atletica: “ci aveva già detto che comunque avrebbe smesso di correre dopo Rio“.

Rio 2016

Per molti è una sentenza già scritta e sia l’atleta che i suoi legali sono decisi ad andare avanti nella lotta legale per dimostrare l’innocenza di Schwazer ha sempre affermato di non essersi dopato al secondo controllo. Ora deve affrontare la pesante condanna questo quanto ha dichiarato Donati ai cronosti.”È evidente che era facile incolpare uno con un precedente. Poi avete visto con quale tecnica, anche medici interessati da procedimenti giudiziario, si siano affrettati a definirlo persino “bipolare”. Alex è lineare, coerente, semplice, affidabile. Ha sbagliato una volta, con sua quota di responsabilità coinvolgendo anche la Kostner in una cosa in cui non entrava niente. Ma in quel periodo è stato abbandonato a sé stesso. Non gli è stato dato un allenatore adeguato. Qualcuno gli ha prescritto un antidepressivo per email. Sapevano che aveva incontrato il dott. Michele Ferrari e nessuno è intervenuto. Gli hanno permesso di andare in Germania per un mese. Tutti si sono sottratti, il Coni e la federazione

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