Questa settimana la rubrica di Velvet News “Un libro sul comodino di…” ospita la bellissima conduttrice Paola Saluzzi, il talentuoso volto di Sky. Sul suo comodino c’è “Spie zie” di Siegmund Ginzberg (Bonpiani), ma non è tutto, la Saluzzi spiega che in realtà c’è un libro che non toglie mai dal comodino e che ama rileggere di quando in quando…
Abbiamo sentito telefonicamente Paola Saluzzi, impegnata nella conduzione del Tg pomeridiano di SkyTg24. La giornalista nasce a Roma nel 1964 e fa il suo esordio in tv su Rai 1 nel 1987 nella trasmissione Viaggio intorno all’uomo del giornalista Sergio Zavoli. Comincia così la sua carriera, inizialmente legata al mondo dello sport: collabora per tre anni ai telegiornali sportivi di Telemontecarlo e fa l’inviata alle Olimpiadi di Barcellona del 1992. Nel 1993 partecipa come valletta alla seconda edizione del programma d’intrattenimento ideato da Jocelyn Il grande gioco dell’oca su Rai 2. Nel 1995 passa a Mediaset dove conduce alcune trasmissioni e si cimenta come attrice nella sitcom Casa Vianello. Nel 1998 è di nuovo in Rai per presentare Unomattina Estate insieme a Filippo Gaudenzi e Uno Mattina (di cui sarà anche autrice) al fianco di Luca Giurato. Presenta anche varie manifestazioni ufficiali della Repubblica Italiana come quella del 2 giugno 2001, e serate come il Premio Letterario Viareggio, Speciale Alta Moda Roma, Premio Rodolfo Valentino 2001, Premio Italiani nel mondo e Premio Ischia Internazionale di Giornalismo 2009.
A fine 2005 approda al canale televisivo SAT2000, dal 2009 denominato TV2000, di proprietà della Conferenza Episcopale Italiana. Dal 2009 presenta Sky TG 24 Pomeriggio, un programma di approfondimenti di attualità sulla piattaforma televisiva Sky, per il quale è premiata con il Grand Prix Corallo Città di Alghero. Sposata per undici anni e con un divorzio alle spalle, nel febbraio 2015 annuncia di aver sposato il 25 agosto 2014 negli Stati Uniti d’America il giornalista Gabriele Romagnoli, dopo essersi conosciuti a New York nel 2013. Quando gli abbiamo rivolto la fatidica domanda “Quale libro hai in questo momento sul comodino?”, ci ha risposto così: “Sto leggendo Spie e Zie di Siegmund Ginzberg”.
La storia: tre fratelli e due sorelle lasciano Istanbul per seguire ognuno la propria strada, le loro vicende si intrecciano con la grande storia del Novecento. Zio Bernard si fonde nella figura del più misterioso agente di Stalin nella Parigi degli anni trenta e del Front Populaire. La bellissima e fascinosa zia Perla da entraîneuse a Praga diventa una delle signore più ricche e corteggiate d’Europa. La malinconica Dolceta sposa un ufficiale turco e trascorre il resto dei suoi giorni in un manicomio di Istanbul. Di Benjamin si perdono le tracce nella Russia sovietica e Paul, ragazzo delle pulizie nella Costantinopoli occupata dagli Alleati, trova la sua Europa nella Cecoslovacchia tra le due guerre, finisce ai lavori forzati in Anatolia per poi sognare di rifarsi una vita da immigrato nella Milano del miracolo economico. Attraverso una manciata di foto sbiadite, di racconti interrotti, di favole tramandate e di episodi visti e ricordati con gli occhi di un bambino, Siegmund Ginzberg racconta le avventure, le passioni, i traslochi, le speranze e i silenzi di una famiglia. La Saluzzi consiglia il testo, sottolineando quanta importanza abbia nel raccontare la storia della Turchia di oggi. La conduttrice ci confessa, tuttavia, che c’è un libro che non toglie mai dal comodino: le Epistulae morales ad Lucilium (Lettere morali a Lucilio), una raccolta di 124 lettere scritte da Lucio Anneo Seneca al termine della sua vita. Le lettere vogliono essere uno strumento di crescita morale: Seneca infatti ritiene che la lettera sia il mezzo più appropriato per la prima fase dell’educazione, che richiede l’acquisizione di alcuni principi basilari, ma in seguito, ottenute le capacità analitiche necessarie, si deve arrivare a ottenere strumenti di conoscenza più complessi e impegnativi. Per questo l’epistolario nel procedere assume una struttura sempre più simile a un trattato filosofico. Seneca, proponendo ogni volta un nuovo tema, semplice e di apprendimento immediato, alla meditazione dell’amico discepolo, lo guida al perfezionamento interiore. Paola Saluzzi ne ha parlato nei termini di “un testo folgorante”, studiato al liceo, che le piace rileggere e riassaporare per trarne ogni giorno un nuovo insegnamento.
Photo Credits: Twitter
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