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Un libro sul comodino di Sebastiano Somma

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Questa settimana la rubrica di Velvet News “Un libro sul comodino di…” ospita lo straordinario Sebastiano Somma, attore di grande talento artistico e sensibilità sociale.  Sul suo comodino c’è “Il quinto volto” di Fabrizio Guarducci (Lorenzo de’ Medici Press). Somma si lancia in una sorprendente ricostruzione storica del Rinascimento dimostrando la sua incredibile versatilità artistica.

Abbiamo sentito telefonicamente Sebastiano Somma, impegnato nelle riprese di “Mare di grano”, in uscita questo inverno. Sebastiano Somma  nasce a Castellammare di Stabia. I suoi primi lavori sono nella filodrammatica Napoletana con opere di Scarpetta e Eduardo; recita insieme ad Aldo Giuffré prima e Rosalia Maggio poi, nelle Sorelle Materassi di Aldo Palazzeschi. Il suo primo film è Un jeans e una maglietta di Mariano Laurenti, cui fanno seguito molti altri film negli anni successivi. Il suo primo ruolo televisivo, invece, è in uno sceneggiato di Silverio Blasi, Il boss, nel quale interpreta un killer assoldato dalla mafia. La svolta professionale, tuttavia, arriva per Somma qualche anno dopo con una serie televisiva di grande successo: Sospetti di Luigi Perelli, di cui è protagonista per tre edizioni. Per la regia di Fabrizio Costa interpreta due fiction importanti: Senza confini e Madre Teresa.

Rende omaggio ad Eduardo de Filippo in una commedia interpretata a fianco di Tosca D’Aquino: Io, Eduardo, diretta da Bruno Colella. Per quattro anni porta in scena due lavori di Leonardo Sciascia: Il giorno della civetta e A ciascuno il suo. Viene diretto da Gigi Proietti nella commedia Remember me, dove mette in luce il suo lato comico. Segue un’altra commedia, Incubi d’amore, diretta da Augusto Fornari. Al cinema ritorna con un film di Antonio Baiocco nel 2010, Il mercante di stoffe, del quale diventa anche produttore per salvare l’opera dal fallimento del precedente produttore. Dirige ed interpreta per la Fondazione Luchetta di Trieste tre cortometraggi che ricordano il dramma dei bambini vittime della guerra nella ex Jugoslavia. Tra le sue esperienze professionali: la conduzione di programmi televisivi come M’ama, non m’ama, Utile futile e Miss Italia nel mondo. Nel 2016 è stato il protagonista di uno spot dedicato alla Giornata del Sollievo, iniziativa benefica sponsorizzata dalla Fondazione Ghirotti. Attualmente sta girando “Mare di Grano” in uscita il prossimo inverno, in cui interpreta un moderno cavaliere errante all’interno dello straordinario paesaggio della Maremma Toscana. Il film racconta dell’amicizia che si instaura fra tre bambini: Adam, straniero senza famiglia scampato al naufragio del gommone su cui si era imbarcato con la sua famiglia, Arianna e Martino. Dotato di un talento e di un’espressività fuori dal comune, Sebastiano Somma ha sempre dimostrato grande impegno nel lavoro, una spiccata sensibilità e una cultura sopra la media. Quando gli abbiamo rivolto la fatidica domanda “Quale libro hai in questo momento sul comodino?”, ci ha risposto così: “Sto leggendo Il Quinto Volto di Fabrizio Guarducci”.

La storia  è ambientata nel Rinascimento fiorentino e inizia nel 1480, quando i carmelitani affidarono a Filippino Lippi la commissione per finire la decorazione della Cappella Brancacci, iniziata da Masolino e Masaccio nel 1425. Lippi nota subito che qualcosa non va nell’ ultimo affresco lasciato incompiuto da Masaccio e cerca il fratello del pittore per farsi dare i disegni preparatori dell’affresco. Durante l’incontro con il fratello, emergono dettagli sulla vita dell’uomo che ha dato vita al Rinascimento, sulle sue amicizie e sul mistero della sua morte, che, insieme ai segni lasciati da Masaccio nella cappella, porteranno a scoprire chi è stato ad ucciderlo. Un incredibile giallo dalle tinte storiche che vi lascerà con il fiato sospeso sino all’ultima pagina. Sebastiano Somma si dice entusiasta del libro: “La ricostruzione storica è brillante: permette di far luce su molti dettagli di questo periodo fondamentale all’interno del contesto italiano. In futuro mi piacerebbe poterne trarre un’opera cinematografica”. Che altro dire? In bocca al lupo Sebastiano.

Photo Credits: Facebook

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