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Cronaca

La stilista Marta Marzotto è morta all’eta di 85 anni

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Redazione Velvet News

E’ morta Marta Marzotto, aveva 85 anni. A dare la notizia la giornalista e nipote della stilista Beatrice Borromeo

La passione per i gioielli e per gli abiti, il suo stile originale, le sue feste: Marta Marzotto è stata un’icona. Nei suoi salotti sono passati tutti i nomi di peso del mondo della cultura e dell’arte. Gli amori, le memorie i libri e negli ultimi anni un’altra grande passione: i suoi nove nipoti. Figlia di un casellante delle ferrovie e di una mondina, vive i primi anni della sua vita a Mortara, in Lomellina, e inizia a lavorare giovanissima, dapprima come mondina, poi come apprendista sarta e in seguito come modella presso la sartoria delle sorelle Aguzzi, di Milano. Proprio nell’ambiente della moda, all’inizio degli anni cinquanta, conosce il conte Umberto Marzotto, vicentino di Valdagno, comproprietario con altri fratelli dell’omonima industria tessile. I due si sposano e hanno 5 figli. (LEGGI ANCHE: MARTA MARZOTTO, LA REGINA DEI SALOTTI È MORTA A 85 ANNI [VIDEO])

La contessa si chiamerà Marzotto per tutta la vita, anche dopo il divorzio dal conte e anche quando, negli anni ’60, vive il suo amore con il pittore Renato Guttuso di cui è anche musa ispiratrice. Guttuso la ritrae in moltissime opere. Amore e arte, un connubio che si spezza dopo 20 anni. Animatrice di salotti, stilista e disegnatrice di gioielli, il 21 marzo 2006 Marta Marzotto viene condannata in primo grado dal Tribunale di Varese a otto mesi di carcere col beneficio della condizionale e ad 800 € di multa, perché responsabile di aver riprodotto nel 2000, senza averne titolo, alcune opere in suo possesso, tra cui diversi quadri che la ritraggono, del pittore Renato Guttuso di cui è stata musa ispiratrice, i cui diritti legalmente sarebbero spettati al figlio. Nel 2011 i giudici della Corte d’Appello di Milano, nel processo sulle 700 serigrafie, hanno dato ragione alla Marzotto e allo stampatore, Paolo Paoli, perché il fatto non costituisce reato.

Photo Credits: Twitter

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