Il discorso di accettazione di Donald Trump per la nomination repubblicana: “Io candidato di ordine e legalità, il Paese tornerà sicuro”
Donald Trump è il candidato repubblicano alla Casa Bianca, ieri 21 luglio, a Cleveland nel suo discorso per l’ufficializzazione della nomination ha sfoderato tutti i suoi cavalli di battaglia: l’ordine, il rispetto per la legalità, la battaglia contro il terrorismo e contro l’immigrazione. Il Grand Old Party ha esultato con una standing ovation, boati e festeggiamenti. Tutto questo era inimmaginabile solamente un anno fa quando Trump lanciò la sua campagna elettorale.
Il discorso è durato più di un’ora ed è stato il più lungo dell’accettazione alla nomination della storia, ha superato quello di Bill Clinton del 1996 che parlò per 64 minuti. Un Trump emozionato e teso all’inizio, ma che poi prende il ritmo e come richiede la circostanza resta nei termini del discorso, vorrebbe strafare, ma non può si trattiene. Deve stare vicino a un’America spaventata e disillusa. E allora parte dalla sicurezza: sulle strade, nelle città, nelle periferie e guerra aperta al nemico numero 1: l’Isis.
Nemico numero 2 per Trump, Hillary Clinton, accusata di nascondere la verità: “se volete menzogne andate alla convention democratica la prossima settimana“. Non è più tempo politically correct. Qui i termini si accendono sopratutto quando viene ricordato il passato della Clinton: morte, distruzione, violenza. Questi i termini usati. E poi il cavallo di battaglia, la lotta contro l’immigrazione: “Gli Stati Uniti devono immediatamente sospendere l’immigrazione da tutti i Paesi che sono coinvolti con il terrorismo fino a che non sia realizzato un meccanismo di controllo efficace. L’ingresso in America sarà concesso solo a chi sostiene i nostri valori e ama la nostra gente“.
Conclude con la promessa fatta fin dall’inizio della sua campagna elettorale: “il muro si farà, fermeremo l’immigrazione illegale“.
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