È il momento dell’ultimo saluto alle vittime del terribile incidente ferroviario avvenuto il 12 luglio scorso in Puglia. Funerali collettivi per 13 delle 23 vittime: è affollatissima la chiesa di Andria, tra gli ospiti anche il Presidente Mattarella.
Circa 5.000 persone sono presenti, sono raccolte tutte in un palasport ad Andria per i funerali collettivi di 13 delle 23 vittime dello scontro tra treni avvenuto il 12 luglio scorso in Puglia. In prima fila il presidente della Repubblica Sergio Mattarella, la presidente della Camera Laura Boldrini, il ministro delle infrastrutture Graziano Delrio e il governatore della Puglia Michele Emiliano. Sono anche presenti il capo della Polizia Franco Gabrielli e il Comandante Generale della Guardia di Finanza Giorgio Toschi.
C’è gente di ogni generazione, legate alle vittime e assistiti dagli psicologi, oppure semplici visitatori, pronti a dare sostegno e a piangere insieme questa pagina davvero buia della storia del nostro Paese. “Temiamo che per troppi anni e per tante persone queste terre siano state considerate le periferie dell’Italia, quelle periferie alle quali il nostro Papa Francesco ha fatto tante volte riferimento”, ha detto il vescovo di Andria, mons. Luigi Mansi. “Speriamo che si sospenda questo fare”, ha proseguito. “Le nostre coscienze sono state addormentate da prassi che ci sembrano normali ma non lo sono: quella prassi dell’economia in cui non si pensa alla vita delle persone ma alla convenienza e all’interesse”, ha detto il vescovo.
Tutti all’interno del Palasport di Andria sono raccolti nel silenzio, che viene interrotto solo dall’esplodere dei singhiozzi, sono 13 le vittime ad essere celebrate, le altre dieci hanno deciso per i funerali privati nei comuni di residenza, perché il dolore a volte si preferisce viverlo nell’intimità di una chiesa vissuta come casa, sopratutto finché le dinamiche dell’incidente non saranno definitivamente chiarite. La Guardia di Finanza di Bari ha avuto la delega ad acquisire atti presso Ferrotramviaria, Regione Puglia sull’erogazione e la gestione dei finanziamenti europei e regionali relativi anche al mancato raddoppio della tratta Corato-Andria sui cui è avvenuto il disastro ferroviario. L’Italia si raccoglie intorno al dolore delle vittime, mentre attende risposte.
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