Pokemon Go è la fortunatissima macchina da soldi che ha fatto aumentare le quotazioni in borsa di Nintendo del 25%. L’applicazione ha superato il numero di utenti di Facebook e Twitter, diventando un vero fenomeno sociale. Per via della sua natura particolare, molte istituzioni ne stanno vietando l’uso, compresi gli Imam Islamici.
Pokemon Go sta diventando un fenomeno di massa; bande di giovani imperversano nelle strade alla ricerca dei loro mostriciattoli preferiti. Aumentano le notizie di cronaca legate al gioco: dalla bambina che ha trovato un cadavere giocando, ai teppisti che hanno sfruttato l’app per derubare dei ragazzi, fino a casi di investimenti stradali e di allontanamento dei giocatori da luoghi di culto. Queste vicende stanno preoccupando molte istituzioni, che si sono trovate a dover prendere provvedimenti. (LEGGI ANCHE: POKEMON GO: L’ALLARME ARRIVA DALLA POLIZIA STATUNITENSE)
Tra gli ultimi nemici di Pokemon Go vi è addirittura l’Islam; gli Imam turchi ed il centro Al Azhar del Cairo, hanno iniziato una crociata contro Niantic e Nintendo, chiedendo che il gioco venga bandito dal paese, perché “blasfemo” e “nemico dell’Islam“. Abbas Shouman, attendente dell’Imam ha dichiarato: «Pokemon Go influenza la mente in modo negativo e fa male al giocatore e agli altri senza che ne ve sia consapevolezza». L’Islam accetterebbe, dunque, la tecnologia solo ed esclusivamente a scopo lavorativo; in questa visione non sarebbe contemplato l’aspetto ricreativo di Pokemon Go, che diventerebbe una distrazione dalla preghiera e dagli altri compiti dei fedeli.
L’esercito israeliano ha proibito l’uso dell’app perché il gioco, sfruttando la telecamera degli smartphone, potrebbe inquadrare delle installazioni belliche che devono restare segrete; in questo modo potrebbero essere messi a repentaglio dei segreti militari importanti. (LEGGI ANCHE: POKEMON GO: GUIDA DEFINITIVA AL GIOCO DEL MOMENTO) Ci sono molti casi di luoghi interdetti ai giocatori di Pokemon Go: tra cui spiccano il museo a cielo aperto di Auschwitz, molti cimiteri, luoghi di culto, stazioni di polizia ed ospedali.
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