La notizia non è stata ancora resa ufficiale, ma sembra sempre più vera: Abu Omar al-Shishani, considerato da molti il ministro della guerra dell’Isis è morto.
Tarkhan Batirashvili, nome di battaglia Omar al-Shishani è morto. Non è la prima volta che la morte di una delle figure più rilevanti dell’Isis viene annunciata, ma questa volta sembra sia una notizia certa. A comunicare la sua uccisione è stata infatti Amaq, agenzia che da tempo fa da megafono alle sorti dei jihadisti. “Una morte da martire nella città di al-Shirqat, vicino Mosul, nel tentativo di fermare la campagna militare contro lo Stato islamico in Iraq“. Così scrive Amaq.
CHI ERA OMAR AL-SHISHANI
Membro di spicco dello Stato islamico, di cui era comandante, considerato uno dei leader militari più influenti nelle forze di opposizione siriane, Omar al-Shishani aveva 30 anni e non era nato musulmano, ma cristiano. Nasce nel confine tra Cecenia e Georgia e ha un passato da combattente tra le fila dell’esercito georgiano, al quale si unì durante la guerra con la Russia, nel 2008. Al termine del conflitto, per lui, arrivò il periodo più buio: prima si ammalò di tubercolosi, poi fu arrestato in un blitz nella casa in cui viveva con la sua famiglia. Era il settembre del 2010. Teimuraz Batirashvili, padre di Tarkhan, ricorda bene quegli istanti: “Una notte fui svegliato da un rumore terribile qualcuno stava battendo violentemente alla porta. Era la polizia. Un agente prese da sotto una panca una scatola piena di munizioni. ‘Cos’è questa?’, mi chiese. Non lo so, risposi, prima non c’era“. Tarkhan fu condannato a tre anni per possesso illegale di armi. Fu portato in prigione e lì, giura il padre, cambiò radicalmente.
In carcere si convertì all’Islam e agli inizi del 2012, dopo essere rilasciato anzitempo per un’amnistia, partì per la Siria via Istanbul: “Qui non avete più bisogno di me“, disse al padre. Teimuraz, cristiano come i suoi antenati prima di lui, si trovava ora davanti a un figlio deciso ad abbandonare la sua casa e la sua terra per unirsi alla causa dei jihadisti, prima estranea.
CONSEGUENZE DELLA MORTE DI OMAR AL-SHISHANI
La morte di Abu Omar al-Shishani può cambiare la situazione dei combattenti ceceni in Siria i quali, come osserva Mairbek Vatchagaev, ricercatore presso la Jamestown Foundation, potrebbero lasciare lo Stato Islamico ed unirsi ai vari gruppi di Amir Muslim al-Shishani e Amir Salahudin al-Shishani. Tale scelta potrebbe essere dettata dalla volontà da parte dei ceceni, ed in generale dei combattenti caucasici, di non venire guidati da leader arabi.
Photo Credits: Twitter
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