Saif al Islam, figlio dell’ex premier Gheddafi è stato liberato dopo essere stato condannato per i crimini compiuti contro il suo paese.
Saif al-Islam, figlio secondogenito ed ex delfino di Muammar Gheddafi, è stato liberato dalle milizie di Zintan e si trova in un luogo sicuro in Libia, che nessuno conosce. Ha usufruito di un’amnistia generale che ha annullato la sua condanna a morte permettendogli evitare una giusta condanna. Il 29 luglio 2013 il parlamento di Tobruk, infatti, aveva adottato un provvedimento che prevedeva la grazia per alcuni detenuti, esclusi però i condannati per crimini di guerra, terrorismo, omicidio, sequestro di persone, torture, traffico di droga, stupri, tratta di esseri umani e corruzione.
Il disegno di legge era passato con il voto di 99 deputati su 200; il giorno successivo la sentenza della Corte d’appello di Tripoli a carico di ex gerarchi del passato regime libico, tra cui figura anche il figlio di Gheddafi, condannato a morte insieme all’ex premier al Baghdadi al Mahmoudi e all’ex capo dell’intelligence libica Abdullah al Senussi. L’accusa è di aver incitato alla guerra civile e all’uccisione di civili nel 2011 e di aver pagato con soldi pubblici gruppi di mercenari per reprimere nel sangue le rivolte.
Un bel curriculum per un criminale che è appena stato liberato…ma c’è di più: Saif era stato condannato in contumacia per il rifiuto delle autorità di Zintan di consegnare il loro prigioniero alle autorità dell’allora “governo di salvezza nazionale” di Tripoli. Come se non bastasse Saif al-Islam è anche ufficialmente ricercato dalla Corte penale internazionale (Cpi) per presunti crimini di guerra. I suoi legali, tuttavia, hanno annunciato che chiederanno l’annullamento del procedimento contro di lui. Il rilascio segna una svolta importante per un volto dell’ex regime accusato di aver sostenuto suo padre durante la guerra civile di otto mesi nel 2011: “C’è stato un processo, ci fu una condanna a morte. Dopo di che c’è stato un condono “, ha puntualizzato il suo legale, prima di aggiungere: “È stato rilasciato a Zintan. Il rilascio, mi hanno detto, è avvenuto il 12 aprile dopo un ordine da parte del governo centrale. Ora è in Libia, in buona salute, al sicuro ed sta bene”.
Photo Credits: Facebook