Le auto senza pilota sono sempre più prossime alla loro invasione del mercato; colossi come Google stanno impiegando tutte le loro risorse affinchè il futuristico progetto possa andare in porto. Tuttavia una stringa di codice, chiamata “codice della morte”, pone un serio dilemma etico, dato che prevederebbe l’uccisione del conducente in particolari circostanze…
I produttori delle case automobilistiche stanno lavorando da diversi anni alla produzione seriale di macchine autopilotate. Google è la principale sostenitrice di questo progetto, e come siamo abituati a constatare dalle esperienze passate, quello su cui mette le mani Big G diventa velocemente una realtà.
In questi giorni si sta discutendo di un importante problema etico, inerente ad una stringa di codice, chiamata non a caso “codice della morte“; questa stringa andrebbe a decidere, in casi di incidenti estremi, chi far vivere e chi far morire.
Un team di ricercatori, guidato da Jean-Francois Bonnefon della Toulouse School of Economics, ha sottoposto diversi quesiti all’intelligenza artificiale dell’auto, e ne ha tratto delle conclusioni abbastanza preoccupanti; infatti difronte alla scelta di decidere chi salvare o chi far morire in caso di incidente, la macchina opterebbe per la manovra che salverebbe più persone; tuttavia se andiamo ad analizzare questo risultato da un’altra prospettiva, nel caso in cui la vettura dovesse imbattersi improvvisamente in un gruppo di pedoni che improvvisamente attraversa la strada, sterzerebbe contro il muro per evitare di travolgerli, uccidendo il proprio pilota.
Risulta chiaro che la vendita di un prodotto che arbitrariamente decidesse di uccidere il suo acquirente, sarebbe un suicidio commerciale. Il team di ricercatori ha intervistato un campione di alcune centinaia di persone sul sito per sondaggi Amazon Mechanical Turk, e le risposte hanno confermato l’entità del problema; la maggior parte degli intervistati sarebbe disposta a sacrificare chi guida per salvare il gruppo di pedoni, a patto di non essere il pilota.
Il dilemma rimane aperto: agire secondo le logiche commerciali o secondo le logiche etiche?
Photo Credits Facebook