Un attentato kamikaze si è verificato in una zona commerciale del centro di Baghdad, causando decine di morti. L’attentato, portato a compimento con un’autobomba, è stato subito rivendicato dallo Stato Islamico
Ancora sangue, ancora orrore, questa volta nel centro di Baghdad. L’ Agence France-Presse ha definito il primo dei due attacchi kamikaze, nel quale sono morte almeno 80 persone, il singolo attentato più grave dall’inizio di quest’anno. Nella sera di sabato 2 luglio, anche se alcuni giornali dicono che l’attacco è avvenuto nelle prime ore di domenica, un’autobomba è esplosa vicino a un ristorante in una zona commerciale del quartiere di Karrada, nel centro della città; molte persone si trovavano in quella zona perché durante il mese del Ramadan, che finirà il 5 luglio, i fedeli musulmani possono mangiare solo dopo il tramonto. Dopo l’esplosione dell’autobomba, in zona si è sviluppato un grosso incendio. L’attentato è stato rivendicato dallo Stato Islamico. “Come parte delle continue operazioni di sicurezza dei soldati del Califfato nella città di Baghdad, il santo guerriero Abu Maha al Iraqui è riuscito a far esplodere la sua autobomba in una concentrazione di rinnegati (sciiti)“. È scritto nella nota dell’Isis.
Ad Al Karrada è arrivato il primo ministro iracheno Haidar al Abadi, che ha dichiarato: ” i terroristi dopo essere stati schiacciati sui campi di battaglia, commettono attentati in un tentativo disperato“. La popolazione non ha dato il benvenuto al premier, lanciando pietre contro il convoglio al grido di vattene. Un’altra autobomba è esplosa nel popolare mercato Shalal, che si trova nella Al Shaab, nel nord-est di Baghdad, zona anch’essa a popolazione prevalentemente sciita. L’attacco ha ucciso un civile e ferito cinque persone, oltre a provocare danni in diversi negozi.
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