Un commando islamista di 8-9 uomini armati ha fatto irruzione in un locale del quartiere diplomatico Gulshan di Dacca in Bangladesh, tra gli ostaggi anche 7 italiani
Hanno gridato Allah Akbar e poi si sono barricati in uno dei locali più frequentati di Dacca armati e pronti a farsi esplodere. Questo è quello che hanno fatto 7 uomini in un popolare caffé nella zona diplomatica della capitale, tra gli ostaggi anche 7 imprenditori italiani 2 dei quali sono rimasti vittime della furia dei terroristi. L’ansia è forte, anche per il rischio di eventuali vittime durante un possibile blitz, tanto che il premier Matteo Renzi è rientrato a Palazzo Chigi per seguire la vicenda, in contatto con la Farnesina. E’ stato l’ambasciatore italiano a Dacca, Mario Palma, a chiarire al TG1 il numero degli italiani coinvolti dopo che si sono rincorse voci sul numero e la nazionalità dei morti. Anche il ministro Gentiloni esprime su Twitter la sua preoccupazione per i nostri connazionali coinvolti nell’attentato.
Seguo momento per momento la situazione #Dakka. Ansia per gli italiani coinvolti, vicino alle famiglie
— Paolo Gentiloni (@PaoloGentiloni) 1 luglio 2016
Secondo l’ambasciatore italiano, Mario Palma, “risultano sette italiani tra gli ostaggi” e quella degli aggressori è “una missione suicida“: gli assalitori non hanno alcuna volontà di negoziare. Secondo Palma, i terroristi :”vogliono attuare un’azione molto forte e cruenta“. L’ambasciatore ha anche riferito che gli italiani in ostaggio sono imprenditori e commercianti del settore dell’abbigliamento. L’allerta è stata dato da uno di loro che, al momento dell’assalto, si era recato nel giardino del locale per fare una telefonata. Si tratta dello stesso uomo che è stato tratto in salvo dalla polizia. Palma ha anche affermato che tutto il personale dell’ambasciata risulta al sicuro.
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