Nuovi reati di turbativa d’asta e corruzioni coinvolgono i funzionari del dipartimento politiche sociali e salute del Comune di Roma e alcuni imprenditori. A seguito dell’inchiesta, sono agli arresti domiciliari il vigile urbano Eliseo De Luca e la dipendente comunale Alessandra Morgillo.
Sembra non finire mai la scia delle corruzioni, delle mazzette e dei favori che ha sempre coinvolto la Capitale italiana. Ad essere arrestati dai carabinieri della compagnia Roma-Eur, sono stati: Alessandra Morgillo (dipendente comunale), Vito Fulco e Eliseo De Luca (vigile urbano). Secondo il GIP Flavia Costantini i reati ipotizzati sono: falso in atto pubblico, corruzione, e turbativa d’asta per la gestione di campi nomadi.
Indagata e perquisita anche Emanuela Salvatori, che lo scorso novembre, fu condannata a 4 anni di reclusione con rito abbreviato e coinvolta in Mafia Capitale. Il GIP ha dato l’ordine d’incarcerazione per Massimo Colangelo e Roberto Chierici, i rappresentanti di cooperative per Salvatore Di Maggio, (Presidente del Consorzio “Alberto Bastiani Onlus”) e Loris Talone (Assessore all’Agricoltura al Comune di Artena).
L’inchiesta della Procura condotta dai carabinieri della compagnia di Roma EUR è partita nel 2013 per un giro di mazzette non collegato con la maxinchiesta su Mafia Capitale ma per la gestione di campi nomadi della Capitale, dopo una serie di intercettazioni telefoniche in cui abitanti di alcuni campi rom, raccontavano degli episodi di corruzione tra funzionari comunali e imprenditori.
Durante le indagini gli inquirenti avevano anche filmato la consegna di alcune tangenti in Campidoglio, ossia mazzette tra gli 800 e i 3000 euro, dei collier, spese a scopi pubblicitari per lo studio dentistico della figlia di Emanuela Salvatori, biglietti per teatri e molto altro.
Il neo sindaco Virginia Raggi, durante la campagna elettorale, aveva affermato: Campi rom uguale Mafia capitale, uguale i partiti che si sono spartiti la torta. Noi non siamo mai stati ascoltati anche perché dentro ci sono cooperative come quella di Buzzi che ha finanziato la campagna del PD nel 2013. Chi ha i soldi, deve trovarsi una casa. E chi ha età da lavoro, deve andare a lavorare. Questa storia deve finire.
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