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Addio a Giorgio Giunchi, lo storico del web italiano

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E’ scomparso a 66 anni Giorgio Giunchi, l uomo che ha trascritto tutta la storia del web italiano dalla sua genesi ad oggi. Se ne va dopo 30 anni di onorato servizio uno degli uomini che più a contribuito allo sviluppo della rete informatica. Se non fosse stato per lui Internet non sarebbe come lo conosciamo adesso.

Ci ha lasciato a 66 anni Giorgio Giunchi, per anni ha combattuto contro la malattia, ma nonostante tutto ha continuato a svolgere il suo lavoro con grande dignità.
Non tutti sanno che la storia di internet aveva qualcuno dedicato proprio a raccontarla e documentarla; Giorgio Giunchi era proprio l’incaricato di questa gravosa ed imprescindibile mansione. Quando pensiamo ad uno storico, ci viene in mente qualcuno che studia l’antichità e le guerre, ma Giorgio era qualcuno che studiava il futuro, quel futuro che oggi dobbiamo un pò anche a lui.

L’Italia fu il terzo paese in Europa a connettersi alla rete, dopo la Norvegia e l’Inghilterra. Era il 30 Aprile del 1986, quando venne inviato lo storico messaggio attraverso la rete che ne sanciva la nascita; ironia della sorte, Giunchi ci ha lasciato proprio nell’anno in cui si celebrava la ricorrenza dei 30 anni da quel fatidico giorno.

Il solerte lavoro di Giorgio Giunchi lo possiamo trovare nel sito CCTLD.IT, che continuerà a vivere anche dopo la scomparsa del suo ideatore; acronimo di Country Code Top Level Domain, il sito web contiene tantissime documentazioni sulla storia del web italiano, atte a preservare e a garantire che non vengano cancellati quelli che sono diventati reperti storici di una certa taratura.

“Sono anni che frugo in cassetti, scatoloni e ripostigli dimenticati. Quando trovo qualcosa lo trascrivo, scannerizzo, fotocopio. Se non trovo, compro gli annuari dei centri di ricerca dalle librerie di antiquariato”. Giorgio Giunchi spiegava l’essenza del suo lavoro così; la malattia lo ha strappato a questo mondo prima che riuscisse nell’arduo compito di rendere il più possibilmente fruibile l’enorme lavoro che aveva compiuto durante tutti questi anni di servizio. Ciao Giorgio.

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