Questa settimana la rubrica di Velvet News “Un libro sul comodino di…” ospita l’attrice Eva Grimaldi. Sul comodino della bellissima interprete veronese c’è La psichiatra di Wulf Dorn (Corbaccio). Un libro che Eva porta sempre con sé, in ogni viaggio, riposto nel trolley, pronto ad essere messo sul comodino di ogni nuova stanza che l’accoglie. Ora è a Verona per seri motivi familiari e non ha dimenticato di portarselo dietro.
Abbiamo sentito telefonicamente la bellissima attrice veronese Eva Grimaldi, nome d’arte di Milva Perinoni, per la nostra rubrica “Un libro sul comodino di…”. Dopo gli inizi come valletta nel programma di Antonio Ricci Drive In, abbandonato dopo poche puntate, Eva ha iniziato la sua lunga e brillante carriera di attrice, spaziando continuamente dal teatro al cinema. Il debutto come attrice è avvenuto con un film di Federico Fellini, l’Intervista. Da lì i tantissimi ruoli interpretati si sono avvicendati a cascata, sia in pellicole d’autore sia in film più popolari. Come dimenticare infatti le sue doti di bellezza e bravura dimostrate in famosi film come Rimini Rimini – Un anno dopo di Bruno Corbucci o Abbronzatissimi e Abbronzatissimi 2 – Un anno dopo di Bruno Gaburro e Pier Maria Cecchini.
Eva Grimaldi ci dice al telefono che anche adesso è molto impegnata con il teatro e per questo è costretta a viaggiare moltissimo. Però non dimentica di portarsi sempre dietro La psichiatra (Corbaccio) di Wulf Dorn. Si tratta di un bellissimo libro di genere thriller, pubblicato per la prima volta nel 2009 in Germania ma poi tradotto in molte altre lingue per via del grande successo mondiale che ha riscosso presso il pubblico dei lettori. Un successo che è stato garantito dalla sua trama davvero travolgente. Ambientato in una clinica di psichiatria, la protagonista è una dottoressa, Ellen Roth, ogni giorno alle prese con pazienti schizofrenici. La scomparsa improvvisa della paziente della camera 7, dietro cui si cela l’ombra di un misterioso “Uomo Nero”, getta Ellen nella ricerca frenetica della verità. Anche se a volte la verità è molto peggio di quel che si può immaginare.
Dalla trama si capisce chiaramente quale sia il principale punto di forza che ha fatto divenire questo libro un vero e proprio caso editoriale: un forte carico di suspense estrema. Come emerge anche da quanto ci racconta la stessa Eva Grimaldi che infatti non riesce proprio a non portarselo dietro, neanche ora che è a Verona perché la mamma sta poco bene: “La psichiatra è un libro che mi piace tantissimo, lo porto sempre con me nel trolley e, non appena posso, lo tiro fuori, lo metto sul comodino e, quando riesco, leggo qualche paginetta. Ora sono a Verona perché c’è mia madre che non sta bene. Io viaggio sempre molto, tra Roma, Verona e Milano, tra impegni lavorativi teatrali ed altro. Ma questo libro che ha un pathos e un’ansia incredibili lo porto sempre con me”.
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