Un libro sul comodino di Cesare Lanza

Questa settimana la rubrica di Velvet News “Un libro sul comodino di…” ha il piacere di ospitare il giornalista, scrittore, autore televisivo e regista cinematografico Cesare Lanza. Avido di letture, sul suo comodino ci sono moltissimi libri. Ha scelto di parlarci di uno in particolare, La destra siamo noi. Una controstoria italiana da Scelba a Salvini (Rizzoli) di Giampaolo Pansa. Il giornalista apprezza del libro soprattutto il fatto che esso sia uno specchio fedele di quella scrittura liberale e priva di inibizioni dell’autore, a causa della quale ha ricevuto molte contestazioni ma ha continuato ad andare avanti con fermezza.

 

Se è vero che i libri siano gli strumenti dell’officina dello scrittore e del giornalista, si capisce allora perché Cesare Lanza abbia alle spalle una brillante carriera da giornalista e scrittore. Ha fondato, diretto e lavorato in moltissime testate giornalistiche e trasmissioni tv, da Tuttosport a Il corriere d’informazione, da Domenica In a Buona domenica, solo per citarne alcuni. Anche ora è molto attivo con la penna ed infatti ha dato da poco alle stampe un suo nuovo libro (LEGGI ANCHE: CESARE LANZA CI RACCONTA IL KAFKA ASSICURATORE IN VISTA DELLA PRESENTAZIONE DEL SUO LIBRO).

Quando gli abbiamo rivolto la fatidica domanda “Quale libro è momentaneamente adagiato sul tuo comodino?”, non ha esitato a risponderci che vicino a lui aveva tantissimi libri e non sapeva da quale cominciare a parlare. Anzi, ci ha svelato un piacevole aneddoto relativo al suo modo di scegliere le letture intuitivamente più interessanti. Ci ha raccontato che è solito aprire il libro in un punto qualsiasi del testo e iniziare a leggere. Se gli piace, continua senza indecisione, altrimenti chiude e cambia volume. Un metodo di approccio alla lettura davvero azzeccato se si vuole immediatamente inquadrare positivamente o negativamente il testo che abbiamo davanti.

Un libro sul comodino di Cesare LanzaSollecitato da noi a parlarci di uno soltanto, ha scelto La destra siamo noi (Rizzoli) di Giampaolo Pansa. Anche per questo libro ha ripetuto un “giochino” analogo all’aneddoto che dicevamo prima: Dal momento che il sottotitolo recitava “Una controstoria italiana da Scelba a Salvini” ma io sono interessato alle questioni attuali, ho deciso di iniziare dalla fine. Il libro traccia una storia della destra italiana attraverso le figure protagoniste di questa bandiera, dagli antenati più estremisti come Giovanni Guereschi, Junio Valerio Borghese, Giorgio Almirante, Franco Freda, Indro Montanelli, ai democristiani Mario Scelba ed Amintore Fanfani, a figure più recenti come l’eroe civile Giorgio Ambrosoli o il leader nascente Matteo Salvini. Il pensiero innovativo dell’autore è stato proprio quello di aver unito le due facce della medesima bandiera, quella più estremista e quella più moderata, arrivando ad una conclusione molto realistica: tutti in realtà siamo un po’ di destra.

Da questo libro emerge dirompente lo spirito rivoluzionario e liberale in quanto ad idee e riflessioni dello scrittore giornalista. Il titolo stesso del suo volume potrebbe apparire un paradosso, visto che lo stesso Lanza ci presenta Pansa in questo modo: Ci sono diverse categorie di scrittori: gli scrittori letterati, gli scrittori saggisti e gli scrittori giornalisti. E Pansa rientra tra quest’ultimi. Pansa è un autore molto attendibile perché è molto liberale, senza freni. Schierato nelle file di sinistra, ha trattato temi delicati (la Resistenza, storie di partigiani…) ricevendo molte critiche e contestazioni. È stato perfino aggredito. Ma lui ha continuato ad andare avanti fermo e convinto delle sue idee. Ora scrive su Libero. Poi Cesare Lanza continua dissociandosi dalla massa dei contestatori: Io invece lo apprezzo perché uno deve essere libero di cambiare le opinioni al proprio giornale e comunque di seguire le proprie idee, senza inibizioni. Scrive d’addio, sa coinvolgere il lettore sia come giornalista sia come scrittore.

Un libro sul comodino di Cesare Lanza

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Photo credits: Facebook

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